Svizzera

Asilo, misure supplementari per le partenze incontrollate

Nel rapporto della Commissione della gestione del Nazionale viene chiesta anche l'armonizzazione delle modalità di decisione della detenzione amministrativa

archivio Ti-Press
4 luglio 2019
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C'è ancora necessità di intervento nel settore della detenzione amministrativa dei richiedenti asilo. È l'opinione della Commissione della gestione del Nazionale (CdG-N), che ha redatto un rapporto in materia.

La CdG-N riconosce che il Consiglio federale ha in parte già dato attuazione alle varie raccomandazioni contenute nel documento "Detenzione amministrativa dei richiedenti l'asilo", indica una nota odierna dei servizi del Parlamento.

Tuttavia la commissione chiede al Governo l'adozione di misure supplementari in merito alle cosiddette "partenze incontrollate", all'armonizzazione delle modalità di decisione della detenzione amministrativa, ai posti di carcerazione e alla gestione dei dati, precisa il comunicato.

La CdG-N valuta in particolare positivamente la decisione del Consiglio federale di dare mandato ai Cantoni affinché si possa evitare che i ragazzi sotto i 15 anni vengano collocati in detenzione amministrativa, cercando soluzioni alternative nell'ambito della gestione dei nuclei famigliari.

Condivide inoltre la valutazione dell'esecutivo secondo il quale per i minorenni con più di 15 anni lo strumento della detenzione amministrativa dovrebbe essere utilizzato unicamente quale ultima ratio. Secondo la CdG-N, la Svizzera rispetta quanto prescrive la Convenzione dell'ONU sui diritti del fanciullo in merito ai minorenni di età superiore ai 15 anni, poiché le carcerazioni sono solo poche e di breve durata, proprio come richiesto dalla commissione nell'ambito della sua raccomandazione.

"Partenze incontrollate"

La CdG-N ribadisce invece la sua raccomandazione secondo cui l'utilizzazione dell'espressione "partenze incontrollate" per i casi in cui le persone sono passate alla clandestinità è "fuorviante e inappropriata", poiché in questa categoria rientrano anche i clandestini che vivono in Svizzera.

Invita quindi nuovamente il Consiglio federale a procedere a un esame critico di questa espressione. Per quanto riguarda le decisioni e le modalità di applicazione della detenzione amministrativa, la CdG-N giudica "positivamente" la posizione di massima del Governo, secondo cui anche per la Confederazione sarebbe utile lo sviluppo di una prassi unitaria.

Le misure adottate finora non consentono però di conseguire una migliore armonizzazione. Per questo motivo, il Consiglio federale dovrebbe esaminare se in questo settore potrebbe essere opportuno trasferire determinate competenze alla Confederazione, rilevano ancora i servizi del Parlamento.

Infine, l'esecutivo aveva precisato che nell'ambito del processo di finanziamento dei posti di carcerazione si adopera per fare in modo che i Cantoni dispongano di posti adeguati soprattutto per i minorenni con più di 15 anni. La Commissione della gestione del Nazionale "ne prende atto". Dalle informazioni di cui dispone emerge però che vari Cantoni non sono dotati di posti di carcerazione adatti a questa categoria.

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