Secondo i risultati del secondo sondaggio della Ssr, a cinque mesi dalle elezioni federali si conferma l'avanzata di ecologisti e Verdi liberali
A cinque mesi dalle elezioni federali si conferma l'ascesa dei Verdi e dei Verdi liberali. È quanto risulta dal secondo barometro elettorale della Ssr, che anticipa uno spostamento a sinistra dello scacchiere politico. I partiti di destra e di centro rischiano quindi di perdere seggi.
Secondo le attuali intenzioni di voto, per la prima volta nella loro storia i Verdi potrebbero superare la soglia del 10% (10,1%). Rispetto al precedente barometro di febbraio gli ecologisti sono in fase di accelerazione e risultano in rialzo di 3 punti percentuali nel raffronto con i risultati delle elezioni federali del 2015.
Appaiono relativamente dinamici anche i Verdi liberali, con il 6,4% delle intenzioni di voto, in aumento di 1,8 punti rispetto alla consultazione di quattro anni fa, ma stabili se si considera come base il sondaggio di febbraio. Nel complesso, il barometro della Ssr segnala uno spostamento degli equilibri politici a sinistra: anche il Ps è infatti in leggera risalita, di 0,3 punti, al 19,1%. Questa tendenza, se si dovesse confermare, potrebbe avere ripercussioni sulla composizione del Consiglio nazionale e minacciare la risicata maggioranza ora detenuta da Udc e Plr.
L'Udc rimane chiaramente il primo partito svizzero: le intenzioni di voto collocano il partito al 26,5%, in calo tuttavia di 2,9 punti. Il Plr, rispetto alle federali del 2015, scende di 0,2 punti al 16,2%. Nel precedente sondaggio di febbraio il 17,4% degli elettori aveva indicato di voler votare per questo partito, che sembra ora soffrire per le tergiversazioni manifestate in tema di politica climatica. L'obiettivo di superare il Ps, per il momento, viene quindi nettamente mancato.
Il divario tra Verdi e Ppd si sta intanto riducendo. Il partito guidato da Gerhard Pfister è infatti annunciato in calo di un punto al 10,6%. Tendenza al ribasso anche per il Pbd, che arretra di 1,2 punti per una quota elettorale del 2,9%. Praticamente stabile il Partito Evangelico: -0,1 punti all'1,8%.
Quanto alle tre principali preoccupazioni degli elettori, il 38% degli intervistati indica il tema dei mutamenti climatici, senza variazioni rispetto al precedente sondaggio. A febbraio quasi la metà della popolazione considerava le relazioni con l'Ue una delle principali sfide della Svizzera: questa percentuale è ora calata al 38%. I premi dell'assicurazione malattia preoccupano ancora il 42% degli svizzeri, contro il 47% del precedente barometro.
Il sondaggio, online, è stato condotto tra il 17 e il 27 maggio presso 10'388 elettori. Il margine di errore è di +/-1,5 punti percentuali.