La Commissione giuridica del parlamento ha deciso di... non decidere, prendendo tempo. Si preferisce attendere l'esito dell'inchiesta disciplinare
Il procuratore generale Michael Lauber, al centro di un'inchiesta disciplinare, dovrà ancora attendere per sapere se verrà rieletto per un nuovo mandato alla testa del Ministero pubblico della Confederazione (MPC). La commissione giuridica del Parlamento ha rinviato l'elezione a settembre, decidendo di fatto di... non decidere. I commissari, riuniti oggi, preferiscono attendere l'esito dell'inchiesta prima di pronunciarsi e quindi durante la sessione di giugno non proporranno né il suo nome, né quello di un altro candidato.
Il procuratore generale (pg) della Confederazione Michael Lauber è stato eletto dall’Assemblea federale nel 2011 e fu poi eletto nel 2015 per un secondo mandato. Quest’anno si è proposto per il terzo.
Oggi la sua rielezione è stata messa in dubbio a causa dei tre incontri informali non verbalizzati con il presidente della Fifa Gianni Infantino. A far discutere non è tanto il fatto che non abbia registrato in verbali gli incontri come prevede il Codice di procedura penale, ma il terzo misterioso incontro che Lauber afferma, così come gli altri partecipanti, di non ricordare. Salvo che l'appuntamento figurava nella sua agenda così come in quella del suo portavoce. A rivelarlo, questa mattina, è stato il Tages Anzeiger. L'incontro, sempre secondo il quotidiano zurighese, sarebbe inoltre stato preceduto da uno scambio di messaggi.
Negli scorsi giorni sono però emersi altri casi di incontri informali non verbalizzati svolti dall’Mpc così come una sospetta violazione del segreto d’ufficio da parte di Lauber: a uno o più incontri con Infantino era presente anche il procuratore generale dell’Alto Vallese Rinaldo Arnold, che essendo una terza parte non coinvolta nel procedimento penale non avrebbe dovuto esserci.