Svizzera

Aiuto allo sviluppo, sostegno a meno Paesi e più efficienza

La strategia presentata oggi dal 'ministro' degli esteri Cassis prevede una minor presenza in America latina e più risorse contro il cambiamento climatico

Ignazio Cassis (Keystone)
2 maggio 2019
|

Concentrare l'aiuto allo sviluppo su un minor numero di Paesi per moltiplicarne l'impatto. È la strategia della Confederazione per il periodo 2021-2024 presentata oggi ai media dal consigliere federale Ignazio Cassis e inviata in consultazione alle parti interessate fino al 23 di agosto.

Per il lasso di tempo previsto, Berna prevede un budget di 11,37 miliardi di franchi. Si tratta di poco più degli 11,11 miliardi disponibili per il periodo in corso.

Già lo scorso autunno il Consiglio federale aveva deciso in merito all'orientamento generale della cooperazione internazionale per i prossimi anni. Dopo aver elaborato la strategia, ora i dipartimenti degli affari esteri e dell'economia (Dfae e Defr) hanno deciso di lanciare una consultazione, la prima del genere.

Secondo il rapporto sottoposto oggi ai media, la spesa per l'aiuto allo sviluppo ammonterà probabilmente a circa lo 0,45% del Reddito nazionale lordo (Rnd). Nel 2011, il Parlamento aveva auspicato una quota maggiore, pari allo 0,5% del Rnd, un obiettivo che non verrà raggiunto nei prossimi anni. L'Ocse ha di recente invitato il Consiglio federale a mantenere le promesse del 2011.

Focus geografico

Dal punto di vista geografico, la Svizzera intende concentrarsi su quattro regioni chiave: Nord Africa e Medio Oriente, Africa subsahariana, Asia (centrale, meridionale e sudorientale) e Europa orientale. La Svizzera intende ritirarsi gradualmente dall'America latina. Tuttavia, il Dipartimento dell'economia continuerà ad essere attivo in alcuni paesi emergenti di quest'area in cui la Svizzera ha interessi economici.

Più risorse contro cambiamento climatico

I criteri per un impegno sono, nell'ordine, i bisogni della popolazione locale, gli interessi della Svizzera e il valore aggiunto fornito dall'aiuto elvetico nel raffronto internazionale. I migliori risultati sono stati raggiunti all'intersezione di questi tre criteri, si legge nel documento.

Le priorità tematiche sono la creazione di posti di lavoro, la lotta contro il cambiamento climatico e le cause dell'immigrazione irregolare e forzata, nonché l'impegno per la pace e lo Stato di diritto. I fondi destinati alla problematica del cambiamento climatico saranno aumentati dai 300 milioni attuali a 350 milioni all'anno.

Legame con la politica migratoria

Il Dfae e il Defr intendono inoltre rafforzare il legame strategico tra aiuto allo sviluppo e politica migratoria, in particolare combattendo le cause che spingono le persone ad andarsene dal Paese natio. Per progetti specifici in quest'ambito sono previsti 60 milioni.

 

Ogni quattro anni

Il Consiglio federale intende presentare il messaggio al Parlamento all'inizio del 2020. Ogni quattro anni, le Camere stabiliscono i fondi destinati alla cooperazione internazionale sotto forma di diversi crediti quadro. Gli stanziamenti esatti sono determinati annualmente nell'ambito del preventivo.
 
 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE