Svizzera

Nicollier propone una votazione solo sui jet da combattimento

L'ex astronauta consiglia di dividere il dossier: i nuovi caccia da un lato e il sistema di difesa terra aria dall'altro

Keystone
2 maggio 2019
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I cittadini dovrebbe poter decidere sull'acquisto di nuovi aerei da combattimento, ma non sul sistema di difesa terra-aria. È l'opinione dell'ex astronauta e pilota di jet, Claude Nicollier, che in un rapporto presentato oggi ai media raccomanda di scindere il progetto destinato alla difesa dello spazio aereo dal costo complessivo stimato in otto miliardi di franchi.

I diversi studi presentati stamane dalla consigliera federale Viola Amherd, devono fornire a quest'ultima una quadro completo del dossier ereditato dal sul predecessore al dipartimento federale della difesa Guy Parmelin, prima che il Consiglio federale prenda una decisione. Il governo dovrebbe decidere sulla procedura da seguire ancor prima dell'estate. La votazione sul principio dovrebbe tenersi nel secondo semestre del 2020. 

Secondo Nicollier il percorso politico scelto dal Consiglio federale dev'essere riconsiderato. L'anno scorso il governo aveva optato per un decreto di pianificazione che potrebbe essere combattuto mediante referendum per l'acquisto combinato di nuovi jet e del sistema di difesa terra-aria a lungo raggio.

Questa procedura inedita, a dire dell'ex astronauta, ha senso solo se applicata per l'acquisto dei nuovi caccia e non andrebbe estesa all'altra parte del progetto. L'acquisto dei nuovi aerei si prospetta infatti già complicato di per sé dal punto di vista politico, a causa delle reazioni emotive che suscita, come è stato il caso per i caccia Gripen, bocciati in votazione.

Per Nicollier, questa procedura consentirebbe anche di guadagnare tempo. Sul dossier si discute infatti già da 15 anni. Se il progetto Air2030 non potesse essere realizzato nei tempi previsti, ossia entro il 2030, ciò avrebbe conseguenze nefaste sulla difesa aerea e la polizia aerea. Lo spazio aereo elvetico, al centro dell'Europa, rischia di essere sguarnito, un'eventualità che la Svizzera non può permettersi.

La conclusione cui giunge il professore e pilota è in sintonia col parere di diversi partiti di destra: Plr e Ppd avevano criticato l'idea di collegare l'acquisto di jet al rinnovo della difesa terra-aria.

Dal momento che i mezzi e i sistemi attualmente in uso si stanno avvicinando all'obsolescenza, Nicollier propende per un rinnovamento totale. Per garantire una difesa globale dello spazio aereo è necessario puntare all'acquisizione di una quarantina di aerei con un ritiro graduale dell'F/A-18 e dell'F-5 Tiger.

Il sistema di difesa terra-aria potrebbe coprire circa 15 mila km2, una superficie pari all'Altopiano svizzero. Con una quarantina di velivoli a disposizione avremmo un buon equilibrio e la difesa dello spazio aereo sarebbe garantita, ha detto. Gli esperti stimano i costi per questa soluzione in 9 miliardi, uno in più del Consiglio federale. La fattura finale dovrebbe tendere piuttosto verso la somma più elevata.

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