Svizzera

No alla ricusa della procuratrice che indaga su Sonko

L'ex ministro gambiano, in carcere a Berna, aveva accusato il magistrato di parzialità. Non è dello stesso avviso il Tribunale penale federale

Ousman Sonko (Foto Srf)
24 aprile 2019
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Il Tribunale penale federale (Tpf) ha respinto una domanda di ricusazione presentata dall'ex ministro dell'Interno del Gambia Ousman Sonko nei confronti della procuratrice che istruisce il suo processo. Sonko è detenuto in Svizzera dalla fine di gennaio 2017 perché sospettato di crimini contro l'umanità nel paese africano.

Sonko accusa la procuratrice di non avergli concesso a più riprese di preparare la sua difesa a causa di informazioni insufficienti riguardo alle dichiarazioni rilasciate dalle diverse persone interrogate.

Secondo quanto indica la decisione della Corte dei reclami penali pubblicata oggi, l'ex ministro esigeva tra l'altro il pieno accesso ai dossier d'asilo di alcune di queste persone, poiché negli interrogatori vi si faceva riferimento. La polizia giudiziaria federale, su incarico del Ministero pubblico della Confederazione, avrebbe identificato potenziali informatori esaminando i fascicoli d'asilo.

Secondo il Tpf non esistono indicazioni di parzialità da parte della procuratrice, ragione per cui la richiesta di ricusazione è respinta. Riguardo all'utilizzabilità dei mezzi di prova - afferma la Corte dei reclami penali - toccherà al tribunale giudicante decidere.

La vicenda

Ousman Sonko, comandante della guardia presidenziale gambiana nel 2003 e poi ministro dell'Interno tra il 23 ottobre 2006 e il 19 settembre 2016, si è rifugiato nel novembre 2016 in Svizzera. Il 26 gennaio 2017 è stato arrestato a Lyss (Berna), dove soggiornava in un centro di transito per richiedenti asilo, su denuncia di Trial, la Ong con sede a Ginevra che si occupa di lottare contro l'impunità per crimini internazionali.

Il 50enne (è nato il 9 gennaio 1969) ex ministro è accusato di essere responsabile di atti di tortura e contro l'integrità sessuale commessi dalle forze di polizia e dal personale carcerario a lui sottoposti, oppure da gruppi ad essi legati, sotto il regime del presidente Yahya Jammeh.

La sua detenzione preventiva nel canton Berna è stata prolungata a più riprese con conferme da parte del Tribunale federale di Losanna, già pronunciatosi su parecchi ricorsi dell'ex ministro africano. Lo scorso febbraio, il Tpf di Bellinzona ha respinto una denuncia penale di Sonko, il quale chiedeva il perseguimento di funzionari bernesi per atti di tortura, denunciando le condizioni di detenzione nel cantone.

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