Svizzera

Il ritorno (alle botte) di 'Carlos'

Il giovane delinquente ha menato le mani anche in carcere. Sarà nuovamente giudicato.

Due anni fa, al processo
(Keystone)
17 aprile 2019
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Zurigo – Fa una volta ancora parlare di sé il giovane delinquente noto alle cronache nazionali con il nome fittizio di 'Carlos': la Procura zurighese lo ha incriminato per 29 episodi di violenza commessi in varie carceri nei due anni scorsi. A giudicarlo sarà il Tribunale distrettuale di Dielsdorf (Zh), ancora non si sa quando.

Gli episodi in questione riguardano il periodo tra gennaio 2017 e l'ottobre 2018, scrive la Procura in una nota diramata oggi. Vittime del giovane oggi 23enne sono stati secondini, poliziotti e altri detenuti, oltre al mobilio dei penitenziari. Il Ministero pubblico precisa che altri procedimenti contro di lui sono in corso per atti commessi in carcere dopo l'ottobre scorso.

'Carlos' è accusato di tentate lesioni gravi in un caso, di lesioni semplici in due casi, di danneggiamento in otto casi per un ammontare dei danni valutato in circa 40mila franchi, di minaccia in tre casi, di violenza e minaccia contro autorità e funzionari in dieci casi, nonché di ingiuria in cinque casi.

Il giovane – che ha alle spalle una lunga storia di delinquenza – era finito sotto i riflettori della cronaca dall'agosto 2013. La tv svizzero-tedesca Srf aveva allora messo in onda un documentario nel quale si riferiva di misure di presa a carico nei suoi confronti che comprendevano anche lezioni di boxe thailandese e costavano circa 29mila franchi al mese.

La vicenda aveva scosso anche la politica. Ad essa era stata attribuita in seguito la mancata rielezione dell'allora capo del Dipartimento di giustizia zurighese Martin Graf (Verdi), vittima a suo dire delle "esagerazioni dei media".

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