Svizzera

Targhe commemorative in onore delle 12 deputate

Per la Giornata internazionale della donna il Parlamento intende rendere omaggio alle prime pioniere entrate alle Camere Federali dal 1971

3 marzo 2019
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Per la Giornata internazionale della donna, quest’anno il parlamento svizzero scoprirà delle targhe commemorative in onore delle prime dodici deputate entrate alle Camere federali con il diritto di voto e di eleggibilità concesso nel 1971. I nomi delle dodici pioniere sono stati incisi su targhette metalliche numerate apposte nei loro seggi, in modo che i visitatori sappiano dove erano sedute a Palazzo federale. Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, il 7 di marzo, la presidente del Consiglio nazionale Marina Carobbio (PS/TI) scoprirà le targhe commemorative in compagnia di due pioniere come Gabrielle Nanchen e Hanna Sahlfeld-Singer nella sala della camera del popolo. In quella dei cantoni sarà il presidente del Consiglio degli Stati Jean-René Fourier (PPD/VS) a ricordare l’entrata della prima donna, Lise Girardin, sindaca di Ginevra. Nel pomeriggio del 7 marzo pubblico e giornalisti sono invitati a una tavola rotonda su "Professioni: Le donne possono fare tutto", che si terrà alle 16.00 nella sala del Consiglio nazionale. Oltre alla prima cittadina, Marina Carobbio, parteciperanno la professoressa dell’Istituto di elettronica quantistica del politecnico di Zurigo (ETH) Ursula Keller, la calciatrice internazionale Caroline Abbé, attualmente difensore dello Zurigo, Giada Crivelli, delegata giovanile all’ONU nel 2018, e la CEO di IKEA Svizzera Simona Scarpaleggia.
Esse parleranno della loro vita e della loro carriera per dare alle giovani donne fiducia nelle proprie capacità e il coraggio di realizzare i loro sogni. La scelta professionale in Svizzera è ancora troppo spesso guidata da stereotipi e l’uguaglianza non esiste ancora in tutti i settori, sottolinea Marina Carobbio in un comunicato dei servizi parlamentari. Nella sala del Consiglio Nazionale, le targhe ricordano Hedi Lang-Gehri (PS/ZH, 1971-1983), Martha Ribi-Raschle (PLR/ZH, 1971-1983), Josi Meier (PPD/LU, 1971-1983), Elisabeth Blunschy-Steiner (PPD/SV, 1971-1987), Lilian Uchtenhagen (PS/ZH, 1971-1991), Liselotte Spreng (PLR/FR, 1971-1983), Hanny Thalmann (PPD/SG, 1971-1979), Gabrielle Nanchen (PS/VS, 1971-1979), Tilo Frey (PLR/NE, 1971-1975), Nelly Wicky (PDL/GE, 1971-1975) e Hanna Sahlfeld-Singer (PS/SG, 1971-1975). Nel Consiglio degli Stati il numero 18 ricorda che Lise Girardin (PLR/GE, 1971-1975) era seduta in quel posto nel 1971.

 



 


La Giornata internazionale della donna ricorre l’8 marzo per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. È una delle due giornate dedicate ai diritti di genere, insieme alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 17 dicembre 1999 e che cade il 25 novembre.

 


La prima Giornata internazionale della donna è celebrata negli Stati Uniti dal 1909 e in Europa dal 1911 in Svizzera, Austria, Germania e Danimarca. Inizialmente non ci fu però un accordo su un’unica data di celebrazione per tutti. Negli USA era l’ultima domenica di febbraio, mentre in altri stati come Germania, Danimarca e Svizzera la Giornata della donna corrispondeva all’anniversario di particolari eventi storici, tra il 18 e il 19 marzo. Altri paesi organizzarono negli anni seguenti le loro feste della donna, ma la Prima guerra mondiale portò all’interruzione delle celebrazioni.

 


La prima Giornata internazionale della donna ad essere festeggiata un 8 marzo fu quella del 1914, forse perché quell’anno era una domenica. Tre anni dopo ci fu un’altra manifestazione l’8 marzo, nella quale le donne della capitale dell’impero russo, San Pietroburgo, protestarono per chiedere la fine della guerra. Quattro giorni dopo lo zar abdicò e il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto.

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