Svizzera

Frontalieri in calo nel quarto trimestre

La flessione, dello 0,6%, si conferma per il secondo trimestre consecutivo a livello nazionale. In Ticino la riduzione su base annua raggiunge il 5,3%.

21 febbraio 2019
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Calo del numero dei frontalieri in Svizzera negli ultimi tre mesi dello scorso anno rispetto allo stesso periodo del 2017. La flessione, dello 0,6%, si conferma così per il secondo trimestre consecutivo. In Ticino la riduzione su base annua raggiunge il 5,3%. 

A fine dicembre lavoravano in Svizzera 314mila pendolari stranieri, il 64,1% dei quali uomini (-0,5%) e il 35,9% donne (-0,9%), secondo le cifre dell'Ufficio federale di statistica (Ust). Questo risultato conferma il leggero arretramento già osservato tra il terzo trimestre 2018 e il terzo trimestre 2017, che rappresentava il primo calo annuale da 20 anni. Rispetto al terzo trimestre vi è stato un aumento dello 0,64%.

Tra la fine del 2018 e la fine del 2017 tutte le fasce di età hanno registrato un calo, ad eccezione di quella compresa tra i 55 e i 64 anni (+3,1%). La flessione è netta per i 15-24enni (-4,0%) e gli over 64 (-23,5%).

La regione del Lemano è quella che dà lavoro al maggior numero di frontalieri: 117'131, in crescita su un anno dell'1,3%. Al secondo posto si trova la Svizzera nordoccidentale, a quota 69'223 con un decremento del 2,9%. Segue il Ticino: nel quarto trimestre 2018 i pendolari stranieri erano 62'053, pari a una flessione del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Un forte aumento si è registrato nella Svizzera centrale e (+6,8% a 2'079) e nell'Espace Mittelland (+6,4% a 26'516).

Ticino: un lavoratore su quattro è frontaliere 

La classifica cambia se si considera il tasso di frontalieri rispetto al numero di occupati della regione. Il Ticino risulta così al primo posto, con un lavoratore su quattro che è frontaliere (quota del 27,3%). Nella regione del Lemano (12,1%) e nella Svizzera nordoccidentale (10,3%) si sono osservate quote simili.

Per Paese, poco più della metà dei pendolari stranieri proviene dalla Francia 172'523 (cresciuti in un anno dell'1,3%), circa un quarto dall'Italia (70'366, -4,1%) e un quinto dalla Germania (60'203, -2,4%).

La maggior parte dei frontalieri lavora nel settore dei servizi (66,7%), il 32,7% nel secondario e lo 0,6% nel settore primario. I rami "Attività manifatturiere" (24,7%, settore secondario) e "Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli" (14,2%, settore terziario) raggruppano quasi il 40% di tutti i frontalieri.

Rispetto al totale degli occupati in Svizzera, la quota di pendolari stranieri si attesta al 6,2%.

Nonostante la diminuzione tra il 2017 e il 2018, negli ultimi cinque anni il numero di frontalieri è salito dell'11,3% (282'000 a fine 2013). Si tratta comunque dell'incremento più contenuto osservato sinora in un lasso di cinque anni. Nello stesso periodo il numero di occupati è passato da 4,792 milioni a 5,086 milioni (+6,1%).

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