Svizzera

'Sconto pazzesco!'. Ma è una balla

Indurre in tentazione il consumatore facendogli credere il falso: una pratica in aumento che ora si può segnalare online

Federazione romanda dei consumatori
14 febbraio 2019
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Sembra un’offerta da non lasciarsi sfuggire, ma in realtà sulla merce non vi è alcuno sconto. È successo in un grande magazzino di articoli sportivi, il quale è stato in seguito condannato per violazione dell’Ordinanza sull’indicazione dei prezzi (Oip).

Secondo le organizzazioni svizzere dei consumatori, tale pratica è in aumento e per questo motivo da quest’anno è possibile segnalare con un formulario online anche i casi di prezzi indicati in modo inesatto. Nel 2016 un cliente aveva segnalato alla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) di aver riscontrato irregolarità nella filiale di Nyon di Ochsner Sport: dopo aver acquistato una pila frontale per 34,90 franchi al posto di 59, aveva scoperto che sotto l’etichetta con il prezzo scontato ce n’era un’altra che indicava 34,90. Il prezzo originale non è quindi mai stato di 59 franchi. Il grande magazzino aveva dunque alzato il prezzo per poi scontarlo, facendo credere in questo modo che si trattasse di un’offerta vantaggiosa.

La Seco aveva in seguito segnalato la questione alla polizia che, dopo verifiche in altre succursali dell’azienda, aveva scoperto che non si trattava di un caso isolato. La Federazione romanda dei consumatori (Frc) aveva quindi inoltrato denuncia al Ministero pubblico vodese, che ha poi condannato Ochsner Sport a pagare una multa di 4’000 franchi. La Frc ha indicato ieri in una nota che negli scorsi mesi le testimonianze di casi come quello descritto in precedenza si sono “particolarmente intensificate”: “È sempre più frequente che i prezzi vengano gonfiati volontariamente per far credere a sconti più consistenti”, si legge nel comunicato. Per questo motivo la Frc – in collaborazione con l’Associazione consumatori e consumatrici della Svizzera italiana (Acsi) e la Fondazione per la protezione dei consumatori svizzerotedesca (Sks) – ha ricordato che da quest’anno ha aggiunto alle pratiche sleali che si possono segnalare con un formulario online, anche quella per un’‘inesatta indicazione del prezzo’. Questo permetterà alle organizzazioni dei consumatori di denunciare penalmente – come ha fatto la Frc con Ochsner Sport – le aziende che cercano di ingannare i loro clienti. “L’Oip non può essere violata impunemente”, sottolinea la Frc nella nota.

Il 40% dei gamberetti è contaminato

Restando in tema ‘protezione dei consumatori’, ieri la Rts ha segnalato che il 40% dei gamberetti crudi importatati in Svizzera sono contaminati da batteri multiresistenti agli antibiotici. Si tratta in particolare di ‘crevettes’ d’allevamento che provengono da India, Thailandia e Vietnam. Se questi gamberetti vengono consumati crudi o poco cotti non si rischia per forza di ammalarsi, ha precisato alla Rts Stephan Harbarth, infettivologo all’Ospedale universitario di Ginevra. Si rischia però che, in caso di infezione, gli antibiotici non facciano alcun effetto.

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