Svizzera

Parlamentari colpiti dagli hacker, furto dati e ipotesi spionaggio

Decine i politici vittime di Collection #1, l'enorme furto di dati informatici venuto alla luce negli scorsi giorni. Tra loro anche Christian Levrat e Petra Gössi.

20 gennaio 2019
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Decine di parlamentari elvetici figurano tra le vittime di Collection #1, l'ultimo enorme furto di dati informatici venuto alla luce negli scorsi giorni. Lo rivela la "SonntagsZeitung", che fai i nomi della bernese Christa Markwalder (PLR), della zurighese Priska Seiler Graf (PS) e del friburghese Dominique de Buman (PPD). Ad essere sottratti soprattutto indirizzi email e password: ciò consentirebbe agli hacker di spiare i politici.

Collection #1 rappresenta forse il più grande archivio di email e password rubate nella storia: una sorta di elenco telefonico con dati sottratti a milioni di utenti. Si tratta di un enorme database da oltre 87 GigaByte con più di 12'000 file, in cui sono raccolti 773 milioni di indirizzi e-mail e quasi 22 milioni di password.

Secondo il domenicale in edicola oggi, aggiungendo i dati riguardanti Collection #1 ai furti già avvenuti in passato ai danni dei membri del parlamento elvetico ci si trova di fronte a un quadro preoccupante. Su 278 conti di parlamentari, almeno 78 sono stati trafugati, ovvero più di un quarto. Si tratta di account parlamentari ufficiali e di indirizzi email privati. Tra le vittime di oggi e di ieri – sottolinea la "SonntagsZeitung" – vi sono politici di spicco come Christian Levrat, Petra Gössi, Gerhard Pfister, Thomas Aeschi e Jürg Grossen.

Finora i Servizi del parlamento non hanno trovato alcuna prova che le password attuali degli indirizzi ufficiali siano liberamente disponibili su Internet. Inoltre – precisa il domenicale – i responsabili della sicurezza informatica della Confederazione non dispongono di informazioni riguardanti gli account piratati. È probabile, secondo loro, che in circolazione vi siano piuttosto alte password in disuso.

Malgrado ciò diversi politici hanno testimoniato alla testata la loro preoccupazione. La consigliera nazionale Seiler Graf ha definito la situazione "molto spiacevole": essere nel mirino degli hacker "mi fa sentire impotente".
 
 

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