Svizzera

'Dichiariamo l'emergenza climatica'

Migliaia di giovani in strada domani in tutta la Svizzera scioperano e manifestano in favore del clima

Keystone
17 gennaio 2019
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Migliaia di scolari, apprendisti e studenti si preparano a scendere in strada domani in Svizzera per un nuovo "sciopero del clima". Chiedono che le emissioni di gas serra siano ridotte a zero entro il 2030 e che venga dichiarata l'emergenza climatica.

"Non c'è tempo per andare a scuola, dobbiamo agire subito", si legge in un volantino distribuito al liceo di Bienne (BE), di cui Keystone-ATS ha ricevuto uno copia. "Non c'è motivo di andare in classe fintanto che coloro che devono prendere le decisioni non agiscono", si legge in una nota diffusa dai promotori di questo movimento che si definisce "autonomo, orizzontale" e non di parte.

I giovani attivisti per il clima considerano "imbarazzante" il dibattito sulla legge sul CO2 in corso in Parlamento. "Mentre l'ambiente intorno a noi va in rovina, la Svizzera preferisce pagare, pur di non rispettare alcune semplici regole dell'accordo di Katowice (in Polonia, dove si è svolta la 24esima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, ndr)", scrivono in un post su Facebook.

Manifestazioni 4.0

Domani sono previste azioni in una quindicina di città svizzere, per un totale di almeno 6000 dimostranti. Dopo la prima manifestazione del 14 dicembre a Zurigo, ragazze e ragazzi sono scesi in strada anche a Basilea, Berna Bienne e San Gallo. Domani l'ondata dovrebbe raggiungere anche Lucerna, Zugo, Baden (AG), Aarau e Coira, come pure Ginevra, Losanna, Neuchâtel, Friburgo, Sion e il Giura.

Gli scioperanti si organizzano attraverso messaggini, gruppi su WhatsApp e i social . "Non ho mai visto così tante persone e un così grande spirito di emulazione su un gruppo di WhatsApp", dichiara ad esempio una liceale di Losanna.

Tolleranza zero a San Gallo

Le conseguenze sulle lezioni costringe le autorità scolastiche a prendere posizione. Alcuni cantoni non vedono di buon occhio le assenze collettive degli scioperanti. Dopo due venerdì di manifestazioni, il Dipartimento dell'educazione del canton San Gallo ha avvertito con una nota gli allievi che una "nuova partecipazione allo sciopero non sarà tollerata" e sarà considerata come assenza ingiustificata.

L'avvertimento ha suscitato le reazioni contrastanti dei partiti. I giovani Verdi di San Gallo si dicono "stupefatti" per l'annuncio e parlano di una forma di "repressione controproducente". Il gruppo PLR nel parlamento cantonale chiede invece più fermezza per quella che considera una campagna orchestrata da "organizzazioni nazionali", come i movimenti giovanili del PS e dei Verdi.

Anche altri cantoni hanno fatto proprio l'approccio di San Gallo. Le assenze degli allievi saranno considerate come quelle che si registrano in una giornata normale, dichiara Simon Thiriet, portavoce del Dipartimento dell'istruzione di Basilea Città. Ciò sarebbe nell'interesse degli stessi scioperanti: "Altrimenti che sciopero sarebbe", aggiunge, non senza una certa ironia, il portavoce.

Movimento arrivato dalla Svezia

Anche in Germania e Belgio sono in programma questa settimana "scioperi climatici". Il movimento prende l'esempio dall'attivista svedese di 16 anni, Greta Thunberg, che ha annunciato la sua partecipazione al World Economic Forum (WEF) di Davos.

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