Svizzera

Abusava delle cameriere, 12 anni di carcere ad un ristoratore

Il 68enne è stato condannato a San Gallo per stupro e coazione sessuale nei confronti di tre donne dell'Est impiegate nel suo locale

(foto Ti_Press)
16 gennaio 2019
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Un ristoratore di 68 anni è stato condannato oggi dal Tribunale distrettuale di San Gallo a 12 anni di detenzione per aver sfruttato e commesso abusi su donne dell'Europa dell'Est che hanno lavorato nel suo locale. La sentenza non è ancora definitiva.

Il dibattimento si è tenuto alla fine dell'anno scorso. L'uomo ha la nazionalità greca e a causa del rischio di fuga la corte ha ordinato la carcerazione di sicurezza. Il 68enne è stato perciò arrestato in aula e portato in carcere.

I capi d'accusa per i quali è stato condannato comprendono lo stupro e la coazione sessuale nei confronti di tre donne, come pure lo sfruttamento dello stato di bisogno di almeno dieci ragazze. La pena fissata dalla corte è nettamente superiore alla richiesta della pubblica accusa, che chiedeva una condanna a quattro anni e mezzo.

La pena complessiva è stata fissata sommando sette anni di detenzione per gli stupri, due anni per le coazioni sessuali e tre anni e mezzo per i numerosi casi di sfruttamento. La corte ha concesso all'imputato uno sconto di pena di sei mesi in considerazione della sua età avanzata e delle sue condizioni di salute. Ha inoltre rinunciato ad ordinare l'espulsione dalla Svizzera.

In base all'atto d'accusa, tra il 2013 e il 2017 l'uomo ha impiegato nel suo locale una dozzina di donne dell'Europa dell'Est, attirate come manodopera a basso costo, ma prive di un permesso di lavoro o di soggiorno.

Nei confronti delle ragazze ha avuto un comportamento aggressivo, minacciando di rimandarle a casa e trattenendo una parte del già misero salario. Il Ministero pubblico gli ha inoltre rimproverato di aver trasferito somme di denaro verso la Serbia sotto forma di prestiti, nonostante fosse indebitato. Nei suoi confronti sono stati emessi attestati di carenza beni per complessivi 48'000 franchi.

Nel corso del dibattimento sono state chiamate a deporre le tre donne - due cittadine serbe e una macedone - che lo hanno accusato di ripetuti abusi sessuali. L'imputato ha respinto tutte le accuse, sostenendo di essere stato a sua volta sfruttato e ricattato dalle sue dipendenti e parlando di contatti sessuali consensuali. Una delle tre donne ha invece raccontato di essere stata obbligata ad avere rapporti sessuali praticamente ogni sera sull'arco di più settimane.

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