Svizzera

Jihadista nato in Svizzera costruiva bombe per l'Isis

Il 24enne turco cresciuto nel canton Turgovia dove studiava elettronica rischia la pena di morte in Iraq dove è attualmente in prigione

(foto Keystone)
4 gennaio 2019
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Da circa un anno Abu A., detto "lo svizzero" ma anche noto come "Obaida il turco", accusato di aver fabbricato bombe per il Califfato, è in un carcere di Baghdad, in Iraq. Contro di lui è stata emanata una sentenza di morte. Il turco 24enne, anticipano 10vor10 della SRF e il Tages Anzeiger, è nato e cresciuto in Svizzera e prima di partire nel 2014 per il Medio Oriente e unirsi all'Isis era domiciliato ad Arbon, nel canton Turgovia, dove stava facendo un apprendistato in elettronica. Aveva un permesso di domicilio. Nei suoi confronti la Polizia federale elvetica ha emanato un divieto d'entrata in Svizzera dove l'uomo è stato sotto inchiesta nel 2015 per infrazione alla legge federale che vieta i gruppi al Qaida e Stato islamico e partecipazione ad un’organizzazione criminale. Il procedimento in Svizzera è stato sospeso. 

Per lui, spiegano i media elvetici, non vi è possibilità di presentare ricorso contro la sentenza di morte emanata in Iraq. Verrà giustiziato mediante impiccagione. Tuttavia, una data certa ancora non c'è.

Stando agli inquirenti di Bagdhad, l'uomo si sarebbe radicalizzato nella Confederazione, in una moschea a Rorschach (SG). Dopo un addestramento militare in Siria avrebbe imparato i rudimenti dell'artificieria a Tal Afar, una cittadina a 63 chilometri a ovest di Mosul. Dal canton Turgovia  sarebbe partito per combattere il jihad insieme ad altre tre persone. 

 

 

 

 

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