Svizzera

Maudet 'invitato' a dare le dimissioni

Continua a raccogliere consensi (oltre 4'700 firme) la petizione sul Consigliere di Stato ginevrino. Critiche anche dai colleghi di partito, il Plr

(foto Keystone)
27 novembre 2018
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Pierre Maudet deve rassegnare le dimissioni: è quanto auspica una petizione online che ha nel frattempo raccolto migliaia di adesioni. Contro il consigliere di stato ginevrino, ormai da tempo nella bufera per un viaggio super-lusso negli Emirati Arabi Uniti e per aver celato la verità, scende anche in campo un collega di partito: il consigliere nazionale Benoît Genecand (Plr/Ge) lo invita a lasciare il potere.

"Crediamo che Pierre Maudet non possa più rimanere membro del Consiglio di Stato, indipendentemente dall'esito futuro del procedimento giudiziario, perché non abbiamo più fiducia in lui", scrive il promotore della petizione, Didier Tischler Taillard, sul sito www.change.org/p/pierre-maudet-pierre-maudet-démission.

Taillard rimprovera a Maudet - che è stato anche candidato al Consiglio federale in concorrenza con Ignazio Cassis - la "perdita di credibilità", "l'eventuale corruttibilità" e le sue "menzogne". La petizione stamane, martedì, alle 8.30 aveva raccolto 4'726 sottoscrizioni.

Da parte sua anche il consigliere nazionale Genecand invita a titolo personale Maudet a gettare la spugna. "Per dirigere occorre essere credibile", afferma in un'intervista pubblicata dalla 'Tribune de Genève' e da '24 Heures'. A suo avviso il Consigliere di Stato ha perso gran parte della sua credibilità: la sua posizione non è buona né per lui, né per il partito, né per il cantone.

Secondo Genecand la strategia della presidenza cantonale di lasciare il tempo a Maudet di rassegnare le dimissioni è fallita. "C'è un problema di valutazione dei fatti", osserva il deputato. "Pierre Maudet ha convinto se stesso e i suoi sostenitori che se il capo è stato minacciato, è stata colpa della magistratura, della stampa, della polizia e delle istituzioni. Il risultato è che ci ritroviamo con una persona che non si assume le sue responsabilità, indebolisce le istituzioni insistendo per rimanere al suo posto e attacca la loro legittimità. Per un rappresentante del Plr, la cui storia è legata alle istituzioni, ciò è piuttosto singolare", conclude il consigliere nazionale.

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