Svizzera

Accordo sui frontalieri, Chiesa interroga

Il deputato Udc chiede se il Consiglio federale intende prendere delle iniziative nei confronti dell'Italia

Ti-Press
20 novembre 2018
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Il Consigliere nazionale Udc Marco Chiesa, con un'interrogazione urgente, chiede lumi al Consiglio federale riguardo al tema dell'accordo sui frontalieri. Secondo quanto riportato oggi dal nostro quotidiano, "la sottoscrizione dell’accordo sui frontalieri, parafato dalla Svizzera e dall’Italia nel 2015, è definitivamente congelata per decisione del parlamento italiano".

In sostanza – scrive Chiesa – dopo anni di negoziazione tra le parti, fiumi di parole, accuse e controaccuse, avanzate e retromarce, tutto rimarrebbe come è allo stato attuale. "I frontalieri continueranno a pagare le imposte alla fonte in Svizzera e i Cantoni svizzeri continueranno a riversare i ristorni in Italia".

Alla luce di queste considerazioni il consigliere nazionale chiede qual è lo stato del processo di sottoscrizione dell'accordo sui frontalieri, se "corrisponde al vero che l’accordo sui frontalieri è oramai sepolto e non vi è un barlume di speranza che possa entrare in vigore nei prossimi anni".

"Qual è la valutazione complessiva del Consiglio federale in merito alla Roadmap stabilita con l’Italia? Vi sono forse ingenuità da attribuire alla nostra delegazione? Quali vantaggi ha ottenuto il nostro Paese dall’Italia e quali contropartite ha effettivamente concesso la Svizzera nell’ambito della Roadmap? Il Consiglio federale intende prendere delle iniziative nei confronti dell’Italia o si accontenta di subire le conseguenze delle scelte di Roma?".

Chiesa ricorda inoltre che a suo tempo il Consiglio federale aveva rifiutato di immaginare una compensazione per il Canton Ticino in caso di una mancata sottoscrizione dell’accordo. "Il Ticino rimarrà dunque con un pugno di mosche in mano? Nella Roadmap si configurava anche l’accesso al mercato finanziario italiano. A che punto siamo su questo fronte? Gli operatori ticinesi possono sperare che a breve tale accesso sia sbloccato? Sono previste pressioni da parte Svizzera nei prossimi tempi affinché l’accesso sia garantito?".

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