Svizzera

Spese eccessive dell'esercito, critiche dal Ticino

Le spese leggere sostenute dai vertici militari biasimate dal presidente del PPD Fiorenzo Dadò e dal consigliere nazionale Lorenzo Quadri

18 novembre 2018
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Il capo dell'Esercito svizzero Philippe Rebord si è scusato per le spese eccessive sostenute dai vertici militari. In un'intervista rilasciata alla trasmissione "Samstagsrundschau" della radio svizzerotedesca SRF ha ammesso "errori morali". Questa "cultura" esiste da anni nell'esercito, ma non ci si è interrogati a sufficienza sul suo impatto all'esterno, ha aggiunto Rebord. "Dal punto di vista penale e disciplinare non ci si può rimproverare nulla, ma da quello morale sì", ha dichiarato il capo dell'Esercito. Tra i quadri militari predominano ancora tradizioni e costumi che non sono più in linea con i tempi.

"Con gli occhi di oggi occorre fare autocritica e ammettere che presso i vertici dell'esercito sono stati fatti errori morali", ha aggiunto Rebord, precisando che anche lui stesso non ha sempre dato prova della sufficiente distanza critica: "Vorrei scusarmi con tutte le persone in Svizzera, che a giusta ragione si aspettano che si faccia buon uso dei soldi dei contribuenti". A suo avviso, ora è necessario un cambiamento di mentalità. Il capo del Dipartimento federale della difesa (DDPS) Guy Parmelin ha già ordinato tale cambiamento. Rebord ha dichiarato che farà tutto il possibile affinché il nuovo regolamento delle spese tenga conto di questa evoluzione.

 

Le condanne dal Ticino

Dal Ticino, intanto, le voci di condanna per l'accaduto non si sono fatte attendere.  Gli echi dello scandalo delle spese allegre sono state duramente biasimate dapprima dal presidente PPD Fiorenzo Dadò. Poche ore fa, invece, via facebook anche il consigliere nazionale leghista  Lorenzo Quadri non le ha mandate a dire ai vertici dell'esercito: "Questo scandalo era proprio l'ultima cosa di cui le nostre forze armate avevano bisogno – ha scritto – Già l'esercito è costantemente nel mirino di chi lo vuole smantellare o comunque azzoppare. Era davvero il caso di fargli questo regalo?".  
In conclusione, secondo Quadri, “dopo la panna montata sui presunti casi di bullismo e 'grazie' a questo nuovo scandalo “i rottamatori” hanno gioco facile nel far passare, in politica e nell'opinione pubblica, i tagli al militare“.

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