Svizzera

Lavoratori edili in sciopero nel canton Vaud

Tra 3'000 e 4'000 hanno manifestato a Losanna in vista del rinnovo del contratto collettivo di lavoro del prossimo anno

Keystone
5 novembre 2018
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Tra 3'000 e 4'000 lavoratori del settore dell'edilizia sono scesi in sciopero oggi nel canton Vaud. In una manifestazione a Losanna hanno protestato contro quello che definiscono un attacco da parte degli impresari costruttori al contratto collettivo di lavoro (Ccl) che va rinnovato per l'anno prossimo. È l'ultima di una serie di manifestazioni di edili in tutta la Svizzera dalla metà di ottobre.

I dimostranti, provenienti da tutto il cantone, erano più di 3000 secondo la polizia e più di 4000 secondo Unia, il principale sindacato interprofessionale elvetico. In mattinata si sono riuniti in riva al lago e nel pomeriggio hanno percorso le vie del capoluogo.

Davanti alla folla di manifestanti, Nico Lutz, il responsabile del settore costruzione del sindacato, ha chiesto tra l'altro un autentico aumento salariale, un CCL senza peggioramenti e un salario minimo senza falle. In un comunicato, Unia si rallegra per la determinazione dei lavoratori malgrado, scrive, la pressione esercitata su alcuni cantieri.

Muratori e altri professionisti dell'edilizia ce l'hanno soprattutto con la richiesta degli impresari di 300 ore flessibili supplementari all'anno. Gli edili, denunciano i sindacati, dovrebbero lavorare ancora più a lungo in un contesto caratterizzato da forti pressioni. "Non è solo una questione di mancanza di rispetto. Si tratta di non mettere in grave pericolo la salute degli operai", ha affermato Pietro Carobbio, responsabile del settore costruzione della sezione vodese di Unia.

Un'altra richiesta fondamentale è che la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) rinunci all'abbandono del salario minimo per determinate categorie di personale.

Particolarità del cantone, il pensionamento anticipato dei muratori a 60 anni - una delle rivendicazioni principali a livello nazionale - è assicurato da una soluzione vodese, ha indicato Lucas Dubuis, portavoce di Unia. Ma i lavoratori edili sono sottoposti al CCL e le altre rivendicazioni sono le stesse di quelle formulate negli altri cantoni.

La protesta continuerà domani con una consistente delegazione di muratori vodesi a Zurigo per la locale giornata di protesta. I manifestanti si riuniranno davanti alla sede nazionale della SSIC. Oggi il corteo degli scioperanti ha fatto tappa davanti a quella della SSIC romanda.

La serie di manifestazioni, in vista del rinnovo del CCL che giunge a scadenza a fine anno, è iniziata lo scorso 15 ottobre a Bellinzona, dove erano scese in piazza 3000 persone.

I presenti avevano protestato in particolare contro l'aumento della durata lavorativa, la precarizzazione dei lavoratori più anziani e ancora contro i subappalti, che secondo loro favoriscono il dumping salariale.

Lo scorso 23 giugno oltre 18'000 lavoratori edili si erano dati appuntamento a Zurigo per partecipare alla manifestazione nazionale indetta dai sindacati Unia e Syna. Nelle settimane precedenti Unia aveva interpellato circa 20'000 lavoratori del settore: il 91,3% si era espresso in favore di uno sciopero nel caso la controparte non si fosse mostrata disponibile a trovare soluzioni, secondo il sindacato.

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