Svizzera

Spese pazze a Ginevra, sotto accusa i municipali

'Scarsa esemplarità' denunciata dai giudici dopo il rapporto sui conti della Città. Guillaume Barazzone si scusa, rifonde e commenta: 'Confuse le carte di credito'

Guillaume Barazzone (Keystone)
2 novembre 2018
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Ai vertici della Città di Ginevra "regna una certa disinvoltura". Così commenta Le Temps la pubblicazione del rapporto della Corte dei conti relativa ai costi professionali del Consiglio amministrativo. Un rapporto che denuncia lacune e l'assenza di controllo. Il magistrato responsabile dello studio ha dichiarato che il carattere professionale di alcuni dei costi presentati non è potuto essere dimostrato, e che "il consiglio amministrativo non ha obbedito alle direttive dell'amministazione fiscale". I giudici parlano di una "organizzazione opaca accoppiata a una scarsa esemplarità".

I quotidiani romandi evidenziano in particolare – come non potrebbe essere diversamente, vista l'ampiezza del divario rispetto a quelle sostenute dai suoi colleghi – le spese del consigliere nazionale Guillaume Barazzone dal 2016 al 2017. Le Temps, che pubblica il rapporto dell'audit, che ha avuto accesso all'intera contabilità del 2017, rimarca le spese telefoniche (oltre 17mila franchi), alcuni tragitti in taxi in piena notte e l'acquisto di alcol. Spicca, a questo proposito, la bottiglia di champagne e 3 cocktail consumati in un dancing. Da parte sua, Barazzone ha già definito l'argomentazione "ricevibile", provvedendo a rifondere quanto speso dopo "una riflessione personale", promettendo di non rifarlo mai più.

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