Svizzera

Post Schneider-Ammann: il Plr istituisce un giurì d'esame

Il partito spiega come gestirà la selezione dei papabili alla successione. La preferenza va a donne svizzerotedesche

Keystone
26 settembre 2018
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Il Plr svizzero lascia «tutto aperto» (la presidente Petra Gössi), non vuole alcuna limitazione (né di sesso, né di provenienza) tra i criteri del profilo al quale dovranno corrispondere i candidati alla successione del dimissionario Johann Schneider-Ammann in Consiglio federale. Tutto aperto, ma al riparo da brutte sorprese. Il partito non ha nessuna intenzione di ritrovarsi invischiato in uno scandalo su scala nazionale a meno di un anno dalle prossime elezioni federali. Una speciale giuria vaglierà perciò i candidati in particolare dal profilo dell’integrità morale. Una ‘clausola Maudet’, dal nome del consigliere di Stato ginevrino (nonché ex candidato al Consiglio federale) in parte esautorato e alle prese con la giustizia a seguito di uno sciagurato viaggio ad Abu Dhabi.

Non ci sono preferenze di genere o di provenienza, ha precisato Petra Gössi in una conferenza stampa al Centro media di Palazzo federale. Ma la ‘Frauenfrage’, la questione femminile, è ineludibile. «Tutti hanno capito» che il seggio in governo spetta a una candidata donna di lingua tedesca, ha aggiunto il vicepresidente Christian Lüscher, riconoscendo che nel Plr c’è «una certa preferenza» per una donna. «Farebbe bene al Plr avere una donna in governo», ha ribadito Gössi, ripetendo quanto detto martedì da lei stessa e da Schneider-Ammann. 

La consigliera svittese si è voluta togliere un sassolino dalla scarpa: «Il Plr negli ultimi anni ha sempre proposto delle donne, è stato il Parlamento [leggi: gli altri partiti, ndr] a non eleggerle». Lei comunque non sarà della partita: «Lo comunico chiaramente: non sono a disposizione». la presidente del Plr si attiene dunque (è anche una questione di «credibilità») a quanto già affermato negli scorsi mesi, preferendo concentrare le energie nella conduzione del partito durante la campagna in vista delle elezioni federali dell’autunno 2019.

Le sezioni cantonali del Plr (ma anche le Donne Plr, tra gli altri) avranno tempo fino al 24 ottobre per proporre dei candidati. Per questi ultimi non sarà una passeggiata. Il partito «presterà un’attenzione particolare» alla reputazione nella vita politica, professionale e privata: «Dobbiamo assicurarci che i candidati rispettino la morale di oggi, non quella di 10 anni fa», ha affermato Lüscher. 

Dai candidati ci si aspetta ad esempio che comunichino i regali ricevuti nell’ambito della loro attività politica («viaggi compresi»), ha precisato il consigliere nazionale ginevrino. Lo dovranno fare davanti a una speciale giuria composta dall’ex ‘senatore’ zurighese Felix Gutzwiller, dalla ex consigliera nazionale urana Gabi Huber e dal consigliere nazionale neocastellano Philippe Bauer. L’intento è di sensibilizzare i candidati a collaborare attivamente con questo giurì d’esame. A loro verrà chiesto di firmare una dichiarazione che li impegna in tal senso. La speciale giuria, previo accordo dei candidati, potrà chiedere informazioni a terze persone o istituzioni. Tutto si farà «nel pieno rispetto della sfera privata» dei candidati, ha assicurato Petra Gössi.

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