Svizzera

In 200 in piazza a Berna per difendere i lavoratori

L'azione è stata organizzata dall'Unia in vista della riunione del Consiglio federale sui negoziati con l'Ue

Ti-Press
5 settembre 2018
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Lavoratori provenienti da tutta la Svizzera hanno tracciato stamane davanti a Palazzo federale una "linea rossa simbolica" chiedendo che vengano tutelate le misure di accompagnamento negoziate nell’ambito degli accordi con l’Ue sulla libera circolazione. "Difendiamo i salari e le condizioni di lavoro": questo lo slogan dei dimostranti, che si sono detti contrari ai progetti dei consiglieri federali Ignazio Cassis e Johann Schneider-Ammann, disposti ad ammorbidire le misure di protezione nell’intento di raggiungere un nuovo accordo quadro istituzionale con Bruxelles.

La manifestazione, organizzata dal sindacato Unia e alla quale hanno preso parte 200 persone circa, si è svolta poco prima della settimanale riunione del Consiglio federale, chiamato a trattare proprio questo tema. Attraverso questa azione, si legge in un comunicato di Unia, i lavoratori e le lavoratrici ribadiscono che non negozieranno su temi quali "lo smantellamento della protezione dei salari". Nella nota il sindacato invita il Consiglio federale a rispettare "la linea rossa che lui stesso ha confermato più volte" e chiede che le misure di accompagnamento non vengano incluse nell’eventuale futura intesa con Bruxelles. La Svizzera si trova al centro dell’Europa e ha bisogno di relazioni stabili con l’Ue: proprio per questo motivo la protezione dei salari e delle condizioni di lavoro è più che mai necessaria. Le misure di accompagnamento, in base ai quali in Svizzera vengono versati salari svizzeri, vanno adattate alle nuove sfide e rafforzate, ma non smantellate, afferma Unia.

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