La Sia prende posizione dopo la tragedia di Genova. Ponti stradali, 'assolutamente prioritario' impedire le infiltrazioni dei sali antigelo.
L'Ufficio federale delle strade (Ustra) e diversi esperti concordano: in Svizzera un crollo come quello del ponte Morandi a Genova (nel video sotto, del 2012, l'attraversamento del manufatto) è praticamente impossibile. La Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (Sia) non lo afferma in modo categorico, ma poco ci manca. In una nota diramata nel tardo pomeriggio, la società sottolinea: "la sicurezza delle opere è garantita dalle norme vigenti".
Una cosa è certa: tra le norme Sia vigenti nella Confederazione e gli Eurocodici (le norme europee per la progettazione stradale, applicate in Italia) vi sono "differenze sostanziali". Le prime "sono ormai consolidate nella prassi e ampiamente riconosciute dai professionisti del ramo, valgono quali regole dell'arte del costruire e garantiscono un elevato grado di sicurezza alle opere edificate nel nostro Paese".
Per quanto riguarda gli Eurocodici, invece, la gestione delle opere esistenti "non è (...) ancora regolamentata su basi comuni”. In altre parole: ogni Paese dell'Ue segue un approccio diverso. La Sia è del parere che serva un'armonizzazione su scala europea.
In fatto di ponti stradale, la società evidenzia il "ruolo fondamentale" della norma Sia 273 sull'impermeabilizzazione delle superfici carrabili. "(...) i sali antigelo – scrive sempre la Sia – penetrano nel calcestruzzo e possono corrodere le armature, compromettendone la sicurezza e causando danni successivamente molto difficili da individuare e monitorare". È quindi "assolutamente prioritario (...) riuscire a impedire tali infiltrazioni e ciò è possibile solo grazie a un sistema in grado di garantire una buona impermeabilizzazione del manto stradale".