Svizzera

Vendita alcol a giovani, quasi il 30% dei negozi fuorilegge

Lo rileva l'Amministrazione federale delle dogane. La maggior parte degli acquisti illegali di alcol è addebitabile a gruppi di diciassettenni

16 agosto 2018
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Ancora troppi spacci vendono alcolici a giovani che non hanno l'età legale per consumarli. Lo indica una nota odierna dell'Amministrazione federale delle dogane (Afd), da cui risulta che il 28,7% dei test d'acquisto eseguiti - 7225 - nel 2017 è sfociato in una cessione illecita di birra, vino o altre bevande. Unico elemento positivo: rispetto al 2016 si è constatata una flessione del 3%.

Dal 2009, la percentuale di vendite illecite oscilla attorno al 30%, con un massimo del 33,7% nel 2014 e un minimo del 25,8% nel 2013.

La vendita di birra e vino ai minori di 16 anni nonché di bevande a contenuto alcolico ai minori di 18 anni è vietata dalla legge (nel Canton Ticino, la vendita di tutte le bevande alcoliche è vietata ai minori di 18 anni). Tuttavia, nella prassi questo divieto continua ad essere aggirato, spiega l'Afd.

Come per gli anni precedenti, anche nel 2017 sono stati rilevati risultati differenti a seconda del punto vendita. Percentuali di abuso pari al 44% sono state registrate durante manifestazioni, 38% nei bar e 31% nei ristoranti. Molto al di sotto di queste cifre si situano le stazioni di servizio (13,7%) e le catene di negozi (24%).

È inoltre emerso che più l'età degli acquirenti test è alta, più è elevata la percentuale delle vendite illegale di bevande alcoliche: mentre la quota per i tredicenni corrisponde al 6%, quella per i diciassettenni è del 25%. La maggior parte degli acquisti illegali di alcol è addebitabile proprio a gruppi di diciassettenni (41%).

Dal 2000, l’Afd fornisce ogni anno una statistica nazionale dei test d'acquisto. Da allora sono stati fatti 60 mila test. Scopo principale dei test è la sensibilizzazione. La scoperta della vendita illecita di alcolici ai minori serve per instaurare un dialogo col personale di vendita e migliorare la loro formazione.

I risultati dei test d'acquisto non sono ammessi come mezzi di prova e pertanto non sfociano in un multa. Sono tuttavia possibili misure amministrative, come la revoca della patente.

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