Svizzera

Ju-52, si temono 20 vittime

La comitiva era composta da svizzerotedeschi. Hanno trascorso due giorni in Ticino. Maggiori dettagli arriveranno nel pomeriggio

Stefania Camponovo
5 agosto 2018
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La Ju-Air ha sospeso temporaneamente tutte le operazioni di volo dopo lo schianto dello storico trimotore JU-52 HB-HOT di ieri pomeriggio sul Piz Segnas, cima a cavallo fra Grigioni e Glarona. Lo indica l’azienda sul proprio sito web, rivolgendo anche un pensiero a famigliari e amici dei passeggeri.

Le vittime potrebbero essere fino a 20, poiché l’aereo d’epoca poteva trasportare 17 passeggeri e tre membri d’equipaggio. Stando a quanto trapelato finora, non ci sarebbero sopravvissuti.

Stando al programma previsto – un’escursione con vari mezzi di trasporto che porta il nome "Südlicher Charme" – il velivolo sarebbe decollato venerdì 3 agosto da Dübendorf (ZH) in direzione di Locarno per una gita di due giorni tra Ticino e Italia. Il ritorno era previsto per ieri pomeriggio, con atterraggio all’aerodromo zurighese attorno alle 17.

Il passaggio dell’apparecchio sopra le Alpi è testimoniato anche da diverse foto scattate da lettori di siti di informazione online. La notizia non è comunque ancora ufficiale: se ne saprà di più oggi pomeriggio: alle 14 è in programma la conferenza stampa della polizia cantonale grigionese a Flims, mentre alle 14.30 anche la compagnia aerea Ju-Air fornirà ulteriori informazioni nella medesima località della Surselva.

Nel frattempo c’è già chi si interroga sulle cause dello schianto. Sulla base di quanto riferito da piloti esperti il SonntagsBlick avanza l’ipotesi che la canicola possa avere avuto un ruolo nella tragedia: questo perché l’aria calda è più rarefatta, ciò che può avere conseguenze sulle prestazioni dell’apparecchio.

Dalla cena a Meride alla visita al mercato di Porlezza

Stando alle informazioni raccolte dalla Rsi, la comitiva era formata da svizzerotedeschi sulla sessantina. Tra loro non ci sarebbero state famiglie con figli. Dopo l'arrivo a Magadino venerdì, i turisti sono stati portati in un grotto a Meride, per poi spostarsi a Lugano, dove hanno trascorso la notte. Sabato, dopo una visita al mercato di Porlezza e un pranzo in un ristorante con cui il tour operator lavorava da una decina di anni, sono rientrati a Magadino per riprendere il volo verso Dübendorf.

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