Svizzera

La Ssr porta il caso 'Giroud' alla Corte dei diritti dell'uomo

L'ente radiotelevisivo: 'Troppi paletti al lavoro d'inchiesta giornalistica da parte del Tribunale federale'

Keystone
24 luglio 2018
|

La Ssr porta alla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) la decisione del Tribunale federale che ha reputato scorretta la presentazione dei fatti nel reportage della televisione romanda Rts sulle disfunzioni nel sistema di controllo del settore vitivinicolo rilevate "dal caso Giroud". Lo riferisce un comunicato odierno della stessa Ssr.

Secondo l'ente radiotelevisivo i motivi addotti nella sentenza della corte suprema svizzera costituiscono restrizioni che potrebbero ostacolare notevolmente il lavoro d'inchiesta giornalistica.

La Ssr ritiene che la decisione del TF "faccia emergere questioni importanti attinenti alla libertà dei media secondo l'articolo 10 della Cedu". Nell'attesa della sentenza della corte europea "la decisione dell'alta corte losannese rimane pienamente valida ed efficace", sottolinea la nota odierna.

Con un sentenza pubblicata il 6 marzo scorso, il Tribunale federale ha confermato il punto di vista espresso nell'agosto del 2016 dall'Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva (Airr) in merito alla denuncia presentata dal viticoltore vallesano Dominique Giroud. Secondo l'Airr il reportage della trasmissione "Temps Présent" intitolato "Affaire Giroud, du vin en eaux troubles" ("Il caso Giroud, del vino in acque torbide"), diffuso nel gennaio del 2015, ha costituito una violazione del principio della corretta presentazione di fatti e avvenimenti.

La massima corte elvetica ha rilevato che nel servizio sono state fatte pesanti critiche al negoziante di vini, che non ha potuto esprimersi al riguardo. E se l'interessato rifiuta di farlo il realizzatore deve fare in modo che la sua opinione sia comunque presentata in modo sufficientemente esauriente. Per l'alta corte con sede a Losanna, la Rts ha inoltre dato al pubblico "un'immagine sin dall'inizio negativa" di Giroud, insistendo "pesantemente" sulle sue convinzioni religiose e sulla sua opposizione all'interruzione di gravidanza e all'omosessualità. Tutto ciò senza che ci sia un nesso fra questi temi e l'argomento del reportage, ossia il mercato svizzero del vino e la sua sorveglianza.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE