Svizzera

Fa prostituire suoi connazionali, 10 anni alla 'matrona' thailandese

La 58 enne condannata a Bienne ha fatto venire in Svizzera 88 donne e trans poveri costringendoli a vendere il loro corpo per pagare i debiti di viaggio

(foto Ti-Press)
11 luglio 2018
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Una 58enne thailandese è stata condannata oggi a Bienne (BE) a una pena detentiva di 10,5 anni per tratta di esseri umani. La donna è stata riconosciuta colpevole anche di promovimento della prostituzione e di altri reati. 

La thailandese era accusata di aver fatto venire in Svizzera 88 connazionali, donne e transessuali, in condizioni di povertà per farli prostituire. Si tratta di uno dei più grossi casi del genere finora giudicati in Svizzera. 

Secondo l'atto d'accusa, ragazze e "ladyboy" sono stati costretti a vendere il loro corpo in bordelli situati in vari cantoni - Berna, Soletta, Lucerna, Basilea Città, Turgovia e Zurigo - per pagare i loro "debiti di viaggio". I procedimenti penali contro le gerenti dei singoli "saloni" sono condotti dalle magistrature di questi cantoni.

I reati sono stati commessi tra l'inizio del 2009 e l'ottobre 2014. Secondo il pubblico ministero, la donna ha sfruttato lo stato di bisogno delle sue "vittime", che ha fatto arrivare in Svizzera organizzando con trucchi vari la concessione dei visti necessari e anticipando i costi dell'aereo.

Secondo la Procura, le vittime erano coscienti che avrebbero dovuto prostituirsi, ma non conoscevano le condizioni concrete di lavoro e di vita cui sarebbero state sottoposte.

Di norma ragazze e trans dovevano ripagare prostituendosi "debiti di viaggio" di 30'000 franchi, cui si aggiungevano costi di vitto, alloggio e inserzioni pubblicitarie. Praticamente, di quel che versavano i clienti non rimaneva loro nulla. Secondo il pubblico ministero, non avevano alternativa alla prostituzione: vivevano infatti in stato di completo isolamento e di dipendenza dalle tenutarie dei bordelli.

Negli ultimi anni sono venuti alla luce parecchi casi simili. Nel solo canton Berna sono stati portati a termine oltre 20 procedimenti, ha indicato recentemente il Consiglio di Stato. Secondo il governo bernese, i cantoni di Berna e Zurigo svolgono un ruolo guida nel perseguire la tratta di essere umani. Nonostante gli sforzi della magistratura, esperti della questione ritengono che i casi siano più numerosi rispetto a quanto finora venuto alla luce.

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