Svizzera

Uccise una prostituta, accetta la condanna a 17 anni

I fatti si sono svolti in un hotel di lusso di Zurigo nel 2014. L'ex banchiere, oggi 50enne, ha accettato la condanna a una settimana dal processo d'appello

Ti-Press
25 giugno 2018
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Non si farà il processo d’appello nei confronti di un ex banchiere che nel 2014 uccise una prostituta di 25 anni in un hotel di lusso a Zurigo. A una settimana dal dibattimento, il ricorso contro la condanna a 17 anni di prigione della prima istanza è stato ritirato.

Il Tribunale cantonale di Zurigo ha confermato oggi a Keystone-Ats il ritiro del ricorso d’appello presentato dall’avvocato della difesa. Ciò significa che il condannato accetta la sentenza emessa nel luglio di un anno fa dal Tribunale distrettuale.

L’uomo, oggi 50enne, si è visto infliggere 17 anni di detenzione per assassinio. Dal momento dell’arresto, ha già passato quattro anni in prigione. La pena comprende anche riparazioni per torto morale per complessivi 37’500 franchi da versare ai famigliari della vittima.

L’ex banchiere e poi amministratore della Cassa pensione del canton Argovia, licenziatosi alla fine del 2011 per un burnout, uccise la giovane prostituta, soffocandola dopo averla averla sedata con del Valium, in una camera dell’hotel Dolder Grand a Zurigo.

Il delitto risale alla notte fra il 14 e il 15 settembre di quattro anni fa, ma il corpo della donna, trasportato in una grossa valigia nella sua abitazione a Küsnacht (ZH), sulla "costa dorata" del lago di Zurigo, fu trovato soltanto dieci giorni più tardi.

Per non insospettire la sua convivente, il 50enne impostò al minimo la temperatura dell’armadio per i vini in cui occultò la valigia con il cadavere e portò nella cantina diversi deodoranti per ambienti. L’uomo frequentava da tempo la 25enne polacca, con la quale aveva praticamente dilapidato la sua fortuna e della quale si era invaghito.

L’imputato ha ammesso i fatti, ma al processo di primo grado ha negato la premeditazione. La difesa si era battuta per una riduzione della pena a 10 anni, sostenendo la tesi del delitto passionale e dell’omicidio intenzionale. La pubblica accusa aveva richiesto 18 anni per assassinio.

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