La Conferenza degli incaricati svizzeri (privatim) mette in guardia da un crescente rischio per la sicurezza
La Conferenza degli incaricati svizzeri per la protezione dei dati (privatim) mette in guardia da un crescente rischio per la sicurezza nell’Amministrazione pubblica. I mezzi non sono infatti sufficienti per tenere il passo della svolta digitale. La digitalizzazione nell’Amministrazione pubblica viene portata avanti, ma alla protezione dei dati non è stata data abbastanza rilevanza, si legge in un comunicato odierno di privatim. Manca ad esempio un adeguato calcolo dei rischi e l’utilizzo di tecnologie idonee è scarso. Più in generale, la protezione dei dati non è stata inserita nei processi decisionali, con una conseguente mancanza di fondi. Tutto ciò porta a grandi rischi. L’aumento della quantità di dati e i sistemi informatici sempre più complessi, così come la sempre maggiore dipendenza dal digitale, porta a elevati pericoli cibernetici con potenziali abusi di dati personali. Molte autorità cantonali incaricate della protezione dei dati hanno così pochi mezzi che riescono a coprire solo una frazione dei loro compiti. Già oggi non sono quindi più in grado di percepire le reali azioni necessarie per proteggere i cittadini. Per questo – conclude privatim – urge un drastico aumento dei mezzi a disposizione, con almeno 200 posti supplementari necessari.