Svizzera

Accordo per le indennità di disoccupazione ai frontalieri

I 28 ministri degli affari sociali dell'Ue hanno detto sì al cambiamento di paradigma. Il Lussemburgo avrà però sette anni per adeguarsi

Keystone
21 giugno 2018
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I ministri degli affari sociali dell’Unione europea hanno trovato stasera un accordo su un nuovo sistema di indennizzo dei lavoratori frontalieri in disoccupazione. Il Lussemburgo, che contestava il progetto, ha ottenuto un termine di attuazione più lungo del previsto. Il Gran Ducato avrà sette anni per applicare le nuove regole, contro due anni per gli altri Stati membri. Il ministro del lavoro lussemburghese Nicolas Schmit aveva motivato le reticenze del suo Paese con il fatto che esso avrebbe dovuto prendersi a carico un maggior numero di disoccupati. "Da noi, il 45% dei lavoratori sono frontalieri", aveva spiegato Schmit a metà giornata alla stampa.

Diversi Paesi hanno dato prova di comprensione per la situazione del Gran Ducato. La Francia, invece, si è mostrata inflessibile. Con numerosi cittadini che lavorano in Lussemburgo, Parigi dovrebbe approfittare delle nuove regole. Attualmente è il Paese di residenza a pagare le prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione. Stando al nuovo sistema, questo onere spetterebbe al Paese dove la persona lavora.

L’introduzione di questa modifica potrebbe avere importanti conseguenze finanziarie anche per la Svizzera. Con 320mila lavoratori frontalieri che lavorano nella Confederazione, Berna vedrebbe la sua fattura salire di parecchi milioni di franchi, aveva spiegato martedì a Bruxelles la vicedirettrice della Segreteria di Stato della migrazione (Sem), Cornelia Lüthy, al termine del Comitato misto Svizzera-UE per l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (Alc).

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