Svizzera

Papa Francesco invita al perdono, sempre

Alla messa celebrata al Palexpo di Ginevra hanno partecipato almeno 30 mila persone

(Keystone)
21 giugno 2018
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Nella messa celebrata a Palexpo, il grande centro espositivo di Ginevra, papa Francesco ha invitato i 30mila fedeli presenti (ne erano attesi 40 mila, ndr) a dare prova di solidarietà con le persone più vulnerabili, un tema su cui ha insistito nel corso di tutta la giornata. Nell’omelia ha anche sottolineato i benefici del perdono degli ultimi decenni tra cristiani.

"Tutti devono prendersi cura dei fratelli dell’unica famiglia umana", ha dichiarato durante l’omelia il santo padre in presenza di 530 preti, di cui alcune decine al suo fianco, e di cattolici venuti soprattutto dalla Romandia, dalla Francia e dall’Italia. "Il cibo di base per la vita quotidiana dei popoli dev’essere accessibile a tutti". "Guai a chi specula" sull’alimentazione, ha ammonito.

"Dio ci libera il cuore da ogni peccato, perdona tutto, tutto, ma una cosa chiede: che non ci stanchiamo di perdonare a nostra volta. Vuole da ciascuno un’amnistia generale delle colpe altrui", ha poi aggiunto papa Bergoglio. "Bisognerebbe fare una bella radiografia del cuore, per vedere se dentro di noi ci sono blocchi, ostacoli al perdono, pietre da rimuovere", ha detto.

Scambio di doni tra papa Francesco e Alain Berset

Il pontefice ha poi invitato alla sobrietà, recuperando la semplicità della vita, oggi come "drogata": "si corre dal mattino alla sera, tra mille chiamate e messaggi, incapaci di fermarsi davanti ai volti, immersi in una complessità che rende fragili e in una velocità che fomenta l’ansia. S’impone una scelta di vita sobria, libera dalle zavorre superflue".

La Svizzera ha offerto a Papa Francesco una riproduzione dell’opera d’arte "La pesca miracolosa" dell’artista elvetico del 15esimo secolo Konrad Witz. Il Vaticano, dal canto suo, ha scelto per le autorità di Berna una stampa che rappresenta il primo comandante della Guardia svizzera pontificia. A consegnare l’omaggio al Pontefice è stato il presidente della Confederazione Alain Berset. L’opera, esposta al Museo di arte e di storia (MAH), rappresenta San Pietro che si getta nell’acqua con la vista di Ginevra sullo sfondo.

La stampa, su pergamena, che Bergoglio ha donato a Berset costituisce l’antiporta del manoscritto Vat. lat. 1682 della Biblioteca Apostolica Vaticana, proveniente dalla collezione personale di Papa Giulio II della Rovere, pontefice dal 1503 al 1513. Lo riferisce una nota del Vaticano. Il foglio contiene la rappresentazione miniata a piena pagina dell’ingresso trionfale del Pontefice nella città di Roma nel marzo del 1507 di ritorno dalla vittoria su Giovanni Bentivoglio e dalla conseguente riconquista di Bologna".

"La figura all’estrema sinistra della scena è tradizionalmente identificata con il primo Comandante della Guardia Svizzera, Kaspar von Silenen, italianizzato in Gaspare Sillano, riconoscibile a motivo della catena d’oro appesa al collo e del bastone del comando nella mano sinistra, che costituirono per molto tempo le insegne della carica di comandante", si legge nel comunicato. Papa Francesco ha inoltre consegnato a Berset quattro suoi preziosi testi. Le autorità cantonali hanno invece omaggiato il Pontefice con della terra proveniente dalla tomba dello scrittore argentino Jorge Luis Borges, sepolto a Ginevra. Quest’ultimo aveva incontrato Bergoglio in passato, ma una visita alla sua tomba – evocata in un primo momento – non è stata possibile a causa del fitto programma odierno del Papa. Per la sua prima accoglienza protocollare da presidente del Consiglio di Stato ginevrino, Pierre Maudet non ha nascosto la "fierezza", ma anche "un po’ di nervosismo", ha indicato all’agenzia 

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