Svizzera

Donazione di organi, deve valere il consenso presunto

Da un sondaggio di Comparis emerge che per il 63% della popolazione i medici dovrebbero poter intervenire senza la necessità di ulteriori chiarimenti

Ti-Press
31 maggio 2018
|

I medici dovrebbero poter espiantare gli organi delle persone decedute senza la necessità di ulteriori chiarimenti: ne è convinto il 63% della popolazione svizzera, stando a un sondaggio condotto dal sito di confronti internet Comparis. Una donazione dovrebbe cioè essere esplicitamente rifiutata dall’interessato.

Il rilevamento demoscopico – condotto in marzo dall’istituto Market Agent nella Svizzera tedesca e romanda su un campione di 1'002 persone – mette in luce come soltanto il 30% degli interpellati detenga una tessera di donatore. Ciò significa che per il restante 70% sono i familiari a dover prendere una decisione in merito agli organi, si legge in un comunicato odierno.

Secondo Swisstransplant, la Fondazione nazionale svizzera per il dono e il trapianto di organi, i parenti rifiutano un espianto degli organi in oltre il 60% dei casi. Il motivo è che non conoscono la volontà della persona deceduta e, dando il loro consenso, temono di comportarsi in modo sbagliato.

La Junior Chamber International (JCI) – una organizzazione non governativa internazionale di giovani – ha lanciato l’iniziativa popolare federale denominata "Favorire la donazione di organi e salvare vite umane" che punta a introdurre nella Costituzione il cosiddetto modello del consenso presunto. In base a questo approccio, ogni adulto in caso di decesso è considerato un potenziale donatore, a meno che in vita non abbia inserito il suo disaccordo in un registro ufficiale. Questo pratica è già in vigore in vari paesi europei quali Austria, Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Belgio.

Stando a Comparis al momento in Svizzera sono 1400 le persone in attesa di un nuovo organo. Dato che però i donatori sono troppo pochi, ogni anno muoiono 100 persone.

"Il modello del consenso presunto è un incentivo per ognuno di noi a riflettere sulla donazione di organi e prendere una decisione a favore o contro", afferma Felix Schneuwly, esperto di assicurazione malattie presso Comparis, citato nel comunicato.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔