Propose una 'notte dei cristalli' per musulmani: vodese condannato

Il Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna inflitta ad un vodese che aveva proferito minacce nei riguardi dei musulmani il giorno dell’attentato commesso contro Charlie Hebdo, il 7 gennaio 2015. I giudici federali hanno respinto un secondo ricorso del trentenne. La sera dell’attentato, l’uomo aveva annunciato di aver l’intenzione di organizzare una "notte dei cristalli" e lanciato un appello a "chi volesse andare a bruciare muzz", precisando di aver presto a sua disposizione una pistola P226 calibro 9 e un fucile calibro 12. Nel maggio 2016, il Tribunale cantonale vodese aveva confermato in appello la condanna – 25 aliquote giornaliere di 30 franchi e una multa di 150 franchi – per discriminazione razziale inflitta in prima istanza all’individuo.

Il TF aveva accolto un ricorso del vodese nel settembre 2017, sottolineando che la corte cantonale non poteva basarsi sul solo "Wiktionnaire" per considerare che il termine "muzz" si riferiva alla comunità musulmana nel suo insieme. I giudici federali avevano rilevato che il "Wiktionnaire" non riveste alcun carattere ufficiale e che le definizioni proposte possono essere liberamente modificate da chi lo desidera. Dopo aver riesaminato il caso, il Tribunale cantonale vodese ha confermato la condanna nel dicembre 2017. Dopo aver ammesso la definizione del "Wiktionnaire" quale mezzo di prova ordinario, ha invitato le parti a pronunciarsi, come chiesto dal TF. Chiamati in causa da un nuovo ricorso, i giudici di Losanna hanno preso nota della modifica e confermato la pena inflitta. Hanno inoltre respinto gli argomenti del ricorrente, secondo cui il termine "muzz" non si riferisce all’intera comunità musulmana ma soltanto ai terroristi islamici.