Svizzera

Per una Svizzera senza esercito, raccolte oltre 120mila firme

Il testo dell'iniziativa 'Per un divieto di finanziare i produttori di materiale bellico' sarà depositato il 21 giugno alla Cancelleria federale

Era l'aprile dell'anno scorso (Keystone)
11 maggio 2018
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Il Gruppo per una svizzera senza esercito (GSsE) ha raccolto oltre 120’000 firme per l’iniziativa "Per un divieto di finanziare i produttori di materiale bellico". Il testo sarà depositato il 21 giugno alla Cancelleria federale.

L’iniziativa ha ottenuto il sostegno dei giovani Verdi, del PS e di una quarantina di altre organizzazioni. Il testo vuole vietare alla Banca nazionale svizzera (BNS) e alle Casse pensione di investire nelle industrie dell’armamento. Inoltre, la Confederazione dovrebbe esigere determinate condizioni da banche e assicurazioni. Secondo dati forniti dal comitato promotore, nel 2016 "la BNS ha investito 800 milioni di dollari nei produttori di armi nucleari", le casse pensione versano fra i 4 e i 12 miliardi nel settore del materiale bellico e UBS e Credit Suisse 8 miliardi in quello degli armamenti.

La raccolta firme era iniziata l’11 aprile 2017 con un’azione dell’attivista 86enne Louise Schneider, che aveva scritto con lo spray "I soldi per le armi uccidono" su una palizzata del cantiere di ristrutturazione della BNS a Berna.

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