Svizzera

Prolungati i contingenti per bulgari e rumeni, critica l'Ue

Berna può limitare i permessi invocando la clausola di salvaguardia. Per la Commissione europea è contrario allo spirito della libera circolazione

(foto Ti-Press)
18 aprile 2018
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Il prolungamento per un altro anno della clausola di salvaguardia per i lavoratori bulgari e rumeni, adottato oggi dal Consiglio federale, a Bruxelles non piace. Per la Commissione europea è contrario allo spirito dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) tra la Confederazione e l’Ue. Inoltre l’esecutivo europeo ritiene scorretti i dati statistici considerati a Berna per giustificare la decisione. La scelta del Consiglio federale "è in sintonia con l’accordo sulla libera circolazione", ma non è "in sintonia con i dati statistici più recenti", indica per iscritto all’ats la Commissione. Il provvedimento del governo federale si scontra inoltre con lo spirito che anima l’Unione, per cui la libera circolazione gode di grande valore ed è garanzia di crescita economica. "La Commissione deplora che da giugno non sia stabilita la totale libertà di circolazione delle persone, soprattutto perché l’immigrazione in Svizzera complessivamente è fortemente diminuita", aggiunge l’esecutivo comunitario.

Ricordiamo che il Consiglio federale ha deciso oggi di prolungare per un altro anno la clausola di salvaguardia per i lavoratori bulgari e rumeni (UE-2), come prevede l’Accordo sulla libera circolazione (ALC) con l’Unione europea. Il primo giugno 2016 sono venuti a cadere le restrizioni alla libera circolazione con questi due Paesi. Tuttavia, in base agli accordi con Bruxelles, Berna può ancora limitare il numero di permessi di soggiorno – invocando la "clausola di salvaguardia" – se l’immigrazione di tali cittadini supera del 10% la media degli ultimi 3 anni, il primo giugno 2017 o, al più tardi, il primo giugno 2018.

L’anno scorso il Governo ha già fatto ricorso alla clausola di salvaguardia e ora intende fare lo stesso, introducendo un contingente di permessi B per i lavoratori provenienti dall’UE-2. Tale contingente sarà valido fino al 31 maggio 2019. L’esecutivo, come indica una nota odierna del Dipartimento federale di giustizia e polizia, ha pure deciso di reintrodurre un contingente di autorizzazioni di breve durata (permesso L) se il limite previsto dall’ALC dovesse essere raggiunto entro il 31 maggio 2018. Il Consiglio federale adotterà le relative modifiche di ordinanza presumibilmente a inizio maggio. La decisione di prorogare la clausola di salvaguardia si iscrive nella continuità delle decisioni prese negli ultimi anni dal Consiglio federale per migliorare la gestione dell’immigrazione e valorizzare il potenziale dei lavoratori residenti in Svizzera, si legge ancora nella nota. Dall’introduzione della completa libera circolazione delle persone con Sofia e Bucarest, un numero notevole di lavoratori bulgari e romeni vengono impiegati in un gruppo di professioni che registra un tasso di disoccupazione superiore alla media. Ciò ha spinto il governo ad attivare la clausola di salvaguardia nel giugno 2017 e a decidere oggi di prolungarla di un altro anno ancora.

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