Svizzera

A Berna il Consiglio di Stato guarda a destra

La destra mantiene, con due Udc, un Plr e un Pbd, la maggioranza nell'esecutivo cantonale. Partecipazione al voto inferiore al 30 per cento

25 marzo 2018
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La destra mantiene la maggioranza di 4 contro 3 nel Consiglio di Stato bernese, sventando l’attacco della sinistra al decisivo seggio riservato dalla Costituzione cantonale al Giura bernese. Tra i due candidati francofoni, l’uscente Pierre Alain Schnegg dell’UDC si è imposto nettamente sullo sfidante socialista Christophe Gagnebin, giunto solo ottavo nella corsa per i sette seggi in palio. Il governo cantonale bernese rimane così composto: 2 UDC, 1 PLR, 1 PBD, 2 PS, 1 Verde.

Il nuovo esecutivo, eletto con una partecipazione inferiore al 30% (29,5%), conta tre volti nuovi e le donne salgono da due a tre. La più votata è stata, come quattro anni fa, Beatrice Simon del Partito borghese democratico (PBD), con 126’207, voti, davanti ad altri due uscenti, il socialista Christoph Ammann (118’757) e Christoph Neuhaus dell’UDC (110’792).

Brillante quarta è la neocandidata del PS Evi Allemann, consigliera nazionale, con 99’902 suffragi. Sostituirà la compagna di partito Barbara Egger-Jenzer. Quinto è un altro "nuovo", il granconsigliere Philippe Müller del PLR (98’931), che prenderà il posto di Hans-Jürg Käser, attuale presidente della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia.

Al sesto posto si classifica la consigliera nazionale ecologista Christine Häsler (98’428 voti), che rimpiazzerà l’uscente Bernhard Pulver dello stesso partito.

Pierre Alain Schnegg dell’UDC, settimo, è riuscito a conservare il seggio del Giura bernese garantito dalla Costituzione cantonale. Con 97’051 voti ha nettamente staccato Christophe Gagnebin, ottavo, fermatosi a quota 75’785, seppure anch’egli sopra la maggioranza assoluta richiesta.

Schnegg è arrivato in testa nella regione francofona con 5572 voti, contro i 3685 di Gagnebin, preferitogli dagli elettori soltanto a Berna e a Bienne. È dunque fallito il tentativo della sinistra di strappare la maggioranza di governo alla destra puntando sul seggio del Giura bernese.

Ambizioni minate dalla sua divisione in questa stessa regione, a causa di divergenze legate alla Questione giurassiana. Il Partito socialista autonomo (PSA), che è affiliato al Partito socialista giurassiano e non a quello bernese, ha lanciato nella corsa Maurane Riesen, che ha raccolto in tutto il cantone 26’002 voti, venuti a mancare a Gagnebin.

Per essere eletto, il candidato del Giura bernese deve ottenere non soltanto la maggioranza assoluta ma anche la migliore "media geometrica", un sistema di calcolo introdotto nel 1995 che accorda maggiore peso a un voto ottenuto nella regione francofona rispetto a quelli raccolti nel resto del cantone.

Da parte loro, i partiti borghesi UDC, PLR e PBD hanno fatto nuovamente fronte comune per conservare la maggioranza, ritrovata nelle elezioni suppletive del 2016, dopo che in quelle ordinarie del marzo 2014 il fronte rosso-verde era riuscito a imporsi di nuovo.

Tra i sedici candidati in lizza – 12 uomini e quattro donne – figura anche Yannic Nuoffer, rappresentante della formazione di estrema destra PNOS (acronimo tedesco di Partito degli Svizzeri di orientamento nazionale, a volte indicato in italiano come Partito dei nazionalisti svizzeri), giunto ultimo con 3’203 voti.

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