Svizzera

Abusi su bimba di 4 anni, accusati la mamma e il suo amante

I fatti sarebbero avvenuti nel canton San Gallo, dove si sta tenendo il processo. Per la donna - rea confessa - chiesti tre anni e mezzo, per l'uomo cinque

Foto Ti-Press
15 marzo 2018
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Il pubblico ministero ha chiesto oggi al tribunale distrettuale di San Gallo una pena di tre anni e mezzo di carcere per una madre accusata di abusi sessuali sulla figlia di quattro anni, compiuti insieme al suo amante. Per quest’ultimo sono stati chiesti cinque anni di reclusione. La donna, una 31enne svizzera, ha ammesso i fatti, avvenuti nel biennio 2014-2015. L’amante, un 53enne tedesco residente in Svizzera, ha invece negato la maggior parte degli addebiti. Il tribunale si è riunito dopo il dibattimento in camera di consiglio e comunicherà la sentenza ulteriormente.

La donna: 'Vivevo in un mondo lontano dalla realtà'


Il pubblico ministero ritiene provato che i due vivessero dall’agosto 2013 in un rapporto sadomasochista e che volessero "educare" la bambina quale schiava sessuale dell’uomo. Secondo l’accusa, la donna, su istruzione dell’amante, ha compiuto atti sessuali sulla figlia, ha scattato immagini di essi e le ha inviate all’uomo. Inoltre ha mostrato alla piccola immagini pornografiche e l’ha lasciata sola a casa mentre serviva sessualmente suoi clienti nella città di San Gallo. L’imputata ha confermato tutto. Per giustificarsi, ha dichiarato che a quel tempo viveva in un mondo che non aveva più nulla a che fare con la realtà ed era completamente succube dell’amante. Da quando ha iniziato una terapia insieme allo sconto anticipato della pena è cosciente di quel che ha fatto alla figlia, ha detto, aggiungendo di amare la bambina – che secondo l’accusa soffre oggi di gravi turbe psichiche – e di vergognarsi.

L'amante: 'Unica mia colpa non averla esplicitamente criticata'


L’uomo ha invece negato quasi tutti gli addebiti e ha scaricato la colpa sulla donna, sostenendo che non ha per nulla seguito sue istruzioni ma di aver agito seguendo i propri impulsi sessuali. Per l’imputato, sua unica colpa è stato di non averla esplicitamente criticata, perché non voleva rinunciare alla sua relazione sessuale con lei. Non è facile – ha rilevato – trovare qualcuno che condivida le sue inclinazioni sadomasochistiche. Per entrambi l’accusa è di ripetuti atti sessuali con fanciulli e ripetuta pornografia. Per la madre si aggiunge quella di violazione del dovere di assistenza. L’avvocata della donna ha accettato, in nome della sua assistita, le richieste del pubblico ministero: la madre snaturata vuole essere punita per quanto ha fatto. Il difensore dell’ex amante ha chiesto invece un’assoluzione parziale e una pena ridotta a 10 mesi di carcere con la condizionale per un periodo di prova di due anni.

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