Svizzera

Posta Svizzera, in calo l'utile, sceso da 558 a 420 milioni

Malgrado la flessione, il 'Gigante giallo' dichiara di essere in grado di registrare un utile nella propria attività di base. In corso una conferenza stampa per chiarire lo scandalo dei rimborsi

(Ti-Press)
8 marzo 2018
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Lo scorso anno La Posta Svizzera ha conseguito un utile di 420 milioni di franchi, in calo rispetto ai 558 milioni del 2016. Il risultato è stato "fortemente influenzato" dalla prassi contabile "non conforme alla legge" di AutoPostale. Il rimborso richiesto nel rapporto di revisione dell’Ufficio federale dei trasporti di circa 78 milioni e l’accantonamento per la posizione non ancora accertata per il biennio 2016–2017 si ripercuotono negativamente sui conti. AutoPostale "rimborserà integralmente i sussidi percepiti in eccesso", precisa il "gigante giallo". Nel 2017 il risultato d’esercizio (EBIT) è stato pari a 630 milioni di franchi, ossia 74 milioni in meno rispetto all’anno precedente. I ricavi d’esercizio sono scesi a 7,9 miliardi. Ciononostante la Posta dichiara di essere in grado di registrare un utile nella propria attività di base. La situazione dei mercati – rileva in un comunicato La Posta – rimane critica per il gruppo: i volumi delle lettere indirizzate diminuiscono, la pressione sui prezzi nel mercato logistico aumenta e le operazioni allo sportello continuano a calare. Nonostante ciò, è stato possibile migliorare il risultato sia nel mercato delle lettere sia in quello dei pacchi. Una serie di misure operative ha permesso di ridurre il deficit registrato presso RetePostale. Presso PostFinance il risultato ha beneficiato di effetti straordinari, tra cui la vendita di due portafogli azionari e ripristini di valore su immobilizzazioni finanziarie. Già da un anno, la Posta ha avviato un processo di radicale trasformazione con lo scopo di far fronte ai rapidi sviluppi nel campo della digitalizzazione e di soddisfare le esigenze dei clienti legate a tali evoluzioni. E su questa strada proseguirà anche nei prossimi anni. La comunicazione digitale continua a mettere a dura prova l’attività di base di PostMail: alla fine del 2017, il numero di lettere si è ridotto del 4,2% rispetto al livello dell’anno precedente e quello dei giornali recapitati del 2,9%. PostMail. È riuscita comunque a incrementare il risultato d’esercizio, portandolo da 317 a 370 milioni. Con il boom del commercio online cresce anche il volume di pacchi: nel 2017 PostLogistics ne ha recapitati circa 130 milioni, ovvero il 6,2% in più. Per effetto della forte espansione dell’e-commerce, tuttavia, in questo mercato premono anche nuovi concorrenti e si assiste a un significativo aumento della pressione sui prezzi. A dispetto di un contesto così difficile, PostLogistics ha conseguito un risultato d’esercizio di 119 milioni di franchi (due in più del 2016). Il commercio online e il volume dei pacchi sono destinati a crescere ulteriormente, la Posta intende perciò investire circa 150 milioni nella costruzione di tre nuovi centri pacchi regionali entro il 2020. A questi faranno seguito, secondo le previsioni della Posta, altri centri in altre regioni. A oggi tuttavia il numero delle future sedi non è noto. PostFinance, prima banca digitale Nell’anno in rassegna PostFinance ha conseguito un risultato d’esercizio pari a 549 milioni di franchi, ovvero 7 in più rispetto a 12 mesi prima. I ricavi d’esercizio sono scesi di 67 milioni, fermandosi a 2,08 miliardi. Tale calo è legato principalmente ai proventi da interessi, diminuiti di 117 milioni. Nelle operazioni sugli interessi – dichiara ancora il "gigante giallo" – PostFinance continua a operare in un contesto di mercato complesso, "soprattutto a causa del divieto di concedere crediti". Il persistere della situazione dei tassi d’interesse negativi ha determinato un ulteriore assottigliamento dei margini. Per continuare a essere redditizia a lungo termine, PostFinance sfrutta nuove fonti di reddito: punta ancora di più sulla digitalizzazione e di prefigge di diventare la principale banca digitale svizzera entro la fine del 2020.

AutoPostalerimborserà

Negli anni 2007–2015 AutoPostale ha percepito "indennità eccessive" sulla base di trasferimenti contabili non conformi alla legge, rileva La Posta. Come già comunicato agli inizi di febbraio, l’azienda restituirà alla Confederazione e ai Cantoni l’importo di 78,3 milioni di franchi. Nel contempo Il presidente del Consiglio di amministrazione  ha introdotto ulteriori misure per fare chiarezza senza riserve sulla prassi contabile illecita e sulle responsabilità per gli anni 2007-2015. A tale proposito, mercoledì Urs Schwaller ha costituito un gruppo composto da tre esperti esterni, i quali hanno il compito di garantire l’indipendenza dell’indagine esterna. A conclusione dei lavori il presidente del Consiglio di amministrazione intende pubblicare in modo trasparente il rapporto d’indagine così come la perizia del gruppo di esperti. Tra le altre cose sarà pure effettuato un accantonamento di 30 milioni di franchi per il biennio 2016–2017. L’importo effettivo sarà stabilito nelle prossime settimane nel quadro della definizione del nuovo modello di fatturazione. Lo scorso anno la Posta, che vanta la rete di servizi postali più fitta d’Europa (i 3800 punti di accesso del 2016 sono saliti a 3870 nel 2017 e verranno portati a oltre 4200 entro il 2020) ha investito circa 400 milioni per preservare la sostanza aziendale, sviluppare il core business e creare nuove attività.

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