Entro il 2020 saranno 330 gli impieghi soppressi su 2200. A medio termine saranno invece altri centinaia. Sindacati “indignati”
Ffs Cargo taglierà 330 posti di lavoro su 2200 entro il 2020: circa 100 impieghi saranno cancellati nell’amministrazione, 80 fra i macchinisti e 150 tra gli operai ferroviari, ha indicato la società di trasporto. Su un orizzonte più lungo, vale a dire entro la fine del 2023, la riduzione dell’organico sarà ancora più incisiva: verranno soppressi 800 posti.
La misura serve a contrastare il calo della domanda registrata in Svizzera, spiega l’azienda in un comunicato odierno. Il 2017 sarà chiuso con una perdita operativa di 37 milioni e dovrà essere operata una rettifica di valore di 189 milioni alla luce della prevista evoluzione degli affari.
Obiettivo della ristrutturazione dei vertici è rendere l’impresa snella affinché possa collaborare con altre imprese: i primi colloqui con potenziali partner verranno avviati a metà anno. La dirigenza punta a tornare con i bilanci in pareggio al più tardi nel 2020: ecco quindi che secondo i manager si impone la rinuncia a 330 impieghi.
Allo stato attuale inoltre Ffs Cargo ritene che alla fine del 2023 le prestazioni saranno fornite con solo un terzo del personale attuale, vale a dire da 1400 invece che 2200 dipendenti. Nei prossimi anni sono previsti centinaia di pensionamenti: degli 800 posti da cancellare 750 verranno perciò assorbiti dalla fluttuazione naturale.
L’azienda precisa comunque che a seconda del luogo d’impiego e dei profili professionali dovrà stralciare posti per poi reclutare nuovi collaboratori. Ffs Cargo intende fra l’altro investire 10 milioni di franchi per aiutare i dipendenti.
Le novità odierne non giungono a ciel sereno: in un’intervista rilasciata alcuni giorni fa a un domenicale il Ceo Nicolas Perrin aveva detto che l’azienda avrebbe potuto cancellare fino a 760 posti nei prossimi anni.
I sindacati reagiscono con indignazione ai previsti tagli presso FFS Cargo: il personale è chiamato a pagare per gli errori del management, si legge in un comunicato congiunto.
Il segretario del sindacato dei trasporti SEV, Philipp Hadorn, mette in guardia: questo nuovo attacco al personale potrebbe portare a misure di lotta.
I vertici di FFS Cargo – criticano i rappresentanti dei lavoratori – pensa alla redditività a breve termine: questo mentre il trasporto merci è da considerare un mercato in crescita. In tale contesto, una riduzione di capacità non ha alcun senso a livello strategico.
Le ultime riorganizzazioni di FFS Cargo non sono state ancora completate e hanno già provocato carenze di personale e situazioni precarie, afferma Hadorn. L’incertezza che viene diffusa fra i dipendenti è enorme e la loro pazienza è al limite.
Secondo i sindacati il Consiglio federale deve garantire che FFS e FFS Cargo non prendano decisioni strategiche sul futuro di FFS Cargo fino a quando il consiglio d’amministrazione di FFS Cargo, sotto la direzione di una presidenza indipendente, non avrà elaborato una nuova strategia per garantire lo sviluppo duraturo dell’azienda.