Svizzera

Falliti i negoziati per salvare i giornalisti dell'Ats

Dopo scioperi e manifestazioni non è stato ancora trovato un accordo con il cda dell'agenzia telegrafica svizzera

la manifestazione dei giornalisti ATS (foto Keystone)
19 febbraio 2018
|

Sono falliti i negoziati tra il personale e il consiglio d’amministrazione (cda) dell’Agenzia telegrafica svizzera (Ats). Erano stati avviati la settimana scorsa, dopo uno sciopero di quattro giorni seguito in modo compatto dai giornalisti dell’agenzia di stampa nazionale tra fine gennaio e inizio febbraio. Dopo quattro incontri tra delegazioni del cda e della Commissione di redazione (CoRe) dell’Ats, in particolare sulla questione del piano sociale, la palla potrebbe ora passare all’organo di conciliazione della Segreteria di Stato dell’economia (Seco). Un ultimo round di negoziati tra le parti sociali si è svolto stamane, ma non è stato possibile superare le divergenze sulla ristrutturazione, che prevede la soppressione di 35,6 posti di giornalisti a tempo pieno su 150, tra licenziamenti e riduzioni del tempo di lavoro.

In un comunicato, il cda afferma di aver previsto un piano sociale "generoso", che è stato ancora "nettamente migliorato durante i negoziati". Esso aggiunge di aver pure incluso "buone soluzioni" per i 12 dipendenti per i quali è stato disposto il "pensionamento anticipato" (in realtà si tratta di licenziamenti e messa in disoccupazione, alleviati dal suddetto piano sociale) e per gli otto "licenziati senza soluzione di continuità".

Il sindacato dei media Syndicom e l’associazione nazionale dei giornalisti Impressum, che hanno preso parte ai negoziati, scrivono in una nota che il cda non ha tenuto conto delle più importanti rivendicazioni della redazione e rileva che esso si è rivolto "in modo unilaterale" all’Ufficio federale di conciliazione.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔