Svizzera

Balzaretti responsabile dei negoziati con l'Ue

Le nuove strategie del Consiglio federale (e del direttore del Dfae Ignazio Cassis), per la politica europea

Balzaretti
(Ti-Press)
31 gennaio 2018
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Roberto Balzaretti è il nuovo responsabile dei negoziati con l'Unione Europea. Oggi, infatti, il Consiglio federale lo ha nominato capo della Direzione degli affari europei del Dipartimento federale degli affari esteri. L'annuncio è stato fatto dal capo del Dfae, Ignazio Cassis. A Balzaretti è stato conferito il titolo di segretario di Stato,

Attivo dall'inizio degli anni Novanta in campo diplomatico, Roberto Balzaretti è una delle figure più influenti all'interno dell'Amministrazione federale a Berna. Nato nel 1965 e attinente di Ligornetto, il ticinese ha iniziato a lavorare presso il Dfae nel 1991, pochi mesi dopo aver conseguito il dottorato in diritto all'Università di Berna. Una volta concluso un primo stage nella capitale svizzera, è partito alla volta di Bruxelles per lavorare alla Missione permanente della Svizzera presso le Comunità europee. A questo periodo trascorso all'estero è seguita un'altra missione, stavolta alla sede diplomatica elvetica di Washington, tra il 1997 e il 1999, anno in cui è stato promosso al rango di consigliere d'ambasciata. Nell'ottobre 2004 è invece diventato consigliere diplomatico e capo di Gabinetto nello stato maggiore della responsabile del Dfae, con il titolo di ambasciatore. Nel 2008 ha vissuto una breve esperienza al di fuori dell'ambiente diplomatico (un congedo non pagato di otto mesi presso un grande istituto finanziario), ma già nel mese di dicembre è tornato tra i ranghi dipartimentali come Segretario generale del Dfae. Una carica mantenuta sino al 2012, quando Balzaretti è stato designato ambasciatore e capo della Missione della Svizzera presso l'Unione europea a Bruxelles, tra le più importanti rappresentanze elvetiche all'estero. Oggi è alla testa della Direzione di diritto internazionale pubblico nel Dfae. Pascale Baeriswyl, attuale segretario di Stato agli affari esteri “rimane responsabile per il resto del mondo” e “ha abbastanza da fare”, ha assicurato Cassis.

La nuova organizzazione è stata spiegata nel corso di una conferenza stampa che ha fatto seguito alla seduta del Consiglio federale, durante la quale è emerso un dibattito approfondito sulla politica europea. I temi di discussione sono stati, in particolare, la situazione attuale, gli obiettivi a medio e lungo termine della politica svizzera nei confronti dell’Unione europea (Ue) e le prassi adottate. “L’Esecutivo intende approfondire le relazioni politiche ed economiche con l’Ue. Nell’ambito dei negoziati sta quindi valutando nuovi approcci sulla risoluzione delle controversie. A tal proposito, il Consiglio federale vuole elaborare soluzioni che possano trovare un ampio consenso a livello di politica interna”.

“Le relazioni con l’Unione europea sono di vitale importanza per la Svizzera, Paese situato nel cuore dell’Europa”, è quanto ha ribadito il Consiglio federale nella sua seduta odierna. L’Esecutivo intende rafforzare e approfondire le relazioni con l’UE e punta in particolare a un accesso ampio e garantito al mercato interno europeo nonché a una maggiore certezza giuridica. Si tratta di due aspetti strettamente legati tra loro: gli interessi della Svizzera, infatti, consistono nel poter accedere ai segmenti del mercato interno europeo rilevanti per l’economia del Paese in virtù di una base giuridica chiara. Una regolamentazione dei relativi aspetti istituzionali rientra pertanto negli interessi della Svizzera.

Nonostante i recenti progressi in determinati dossier, alcune questioni, come quella del meccanismo di risoluzione delle controversie nei negoziati, non sono ancora state chiarite per ragioni sia di politica interna sia di politica estera. Occorre elaborare soluzioni che consentano di tutelare gli interessi del Paese nel medio e nel lungo periodo, che siano realizzabili sul piano della politica estera e che incontrino il sostegno della maggioranza su quello della politica interna. Il Consiglio federale intende a tal proposito avanzare proposte per compiere progressi nei negoziati.


In questo contesto Berna ha valutato varie opzioni che prevedono la negoziazione parallela di nuovi accordi e dei rapporti istituzionali con l’Ue. Da parte della Svizzera vi è un forte interesse nei confronti di una base giuridica solida e omogenea che disciplini le sue relazioni con l’Ue. Si tratta di un elemento essenziale per la piazza economica svizzera e il settore finanziario. Le questioni tecniche, come il riconoscimento dell’equivalenza delle borse, non devono essere considerate dall’Ue su un piano politico, diversamente da quanto deciso nel dicembre 2017. Disciplinando le questioni istituzionali si consoliderebbero gli accordi bilaterali vigenti nel settore del reciproco accesso al mercato e si costituirebbe una base per l’ulteriore sviluppo delle relazioni economiche tra la Svizzera e l’Ue. Il Consiglio federale esaminerà nuovamente in quali settori la Svizzera intende concludere nuovi accordi di accesso al mercato o di cooperazione. Durante la discussione, il Consiglio federale ha valutato nuovi elementi in materia di risoluzione delle controversie, tenendo conto delle nuove proposte avanzate dal presidente della Commissione europea in occasione della sua visita a Berna il 23 novembre scorso.

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