Svizzera

I primi cento giorni di Cassis, per 'Le Temps'... sconcertano

Atteso domani a Lugano il bilancio ufficiale del consigliere federale ticinese

Nel mirino del quotidiano romando Ti-Press
31 gennaio 2018
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Primi cento giorni da Consigliere federale per il Plr ticinese Ignazio Cassis: atteso domani il bilancio ufficiale, durante una conferenza stampa a Lugano.

Nel frattempo “Le Temps” pubblica un excursus del primo periodo di Cassis al timone del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae). Un periodo contrassegnato – stando al quotidiano romando – da un’iniziale rottura rispetto alla tradizione: di solito chi arriva nella stanza dei bottoni osserva e poco più. Lui no, si è fatto vedere (assemblea Udc e Davos, ad esempio) e ha parlato nel corso di diverse interviste. Per “Le temps” a Ignazio Cassis piace parlare: “Attualmente si considera come il legame tra la popolazione svizzera e un dipartimento dalle strategie talvolta confuse per i comuni mortali”. Ricordando le questioni calde per il Dfae, il quotidiano romando spiega come ora tocchi al ticinese trovare, in seno al Consiglio federale, un denominatore comune sull’Europa, con il sostegno della maggioranza dei partiti.

La voglia di parlare dimostrata da Cassis (per “Le Temps ” ha dato l’impressione di pensare ad alta voce) non lo ha certo messo al riparo da critiche: dal presidente del Ps svizzero Christian Levrat che lo ha definito un “tirocinante”, al consigliere di Stato Beat Vonlanthen (Pdc / Fr) che ha deciso di dimostrasi paziente, ma solo fino a un certo punto: “Dopo mi aspetto che prenda una posizione chiara e consistente”.

Ma le critiche non si fermano qui: per “Le Temps” Cassis è divenuto prigioniero del suo concetto di “reset” del dossier europeo. Inoltre l’articolista pone l’accento su quelle che definisce “piccole frasi maldestre” pronunciate in alcune occasioni nei suoi primi 100 giorni. In conclusione, come si vuol credere al Dfae saranno “gli incontri e l’esperienza a formare la sensibilità di un ministro degli affari esteri”.

 

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