Svizzera

Maurer, 'la riforma del fisco aziendale è urgente'

Per il ministro delle finanze ogni ritardo dovuto a una votazione popolare nuocerebbe gravemente alla Svizzera

Keystone
28 gennaio 2018
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Secondo il ministro delle finanze Ueli Maurer la riforma della fiscalità per le aziende è talmente urgente che ogni ulteriore ritardo dovuto a una votazione popolare nuocerebbe gravemente alla Svizzera.

Per questo motivo il consigliere federale democentrista prevede di sottoporre il suo progetto in modo che sia approvato alle camere federali nella sessione di ottobre. Nel peggiore dei casi sarà di nuovo lanciato un referendum, dice Maurer in un’intervista pubblicata oggi dai domenicali NZZ am Sonntag e SonntagsZeitung.

Per il ministro delle finanze un referendum sarebbe però un cattivo segnale; come dire: "la Svizzera non è affidabile e non offre un buon ambiente". In concreto "non sarebbe solo come segare il ramo su cui stiamo, ma come abbattere tutto l’albero", sostiene l’esponente dell’UDC.

Bisogna quindi agire in fretta per mantenere la competitività fiscale della Svizzera poiché la concorrenza internazionale è diventata dura, afferma Maurer. Il caso più evidente – aggiunge – è quello degli Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump ha ridotto la pressione fiscale sulle aziende dal 35 al 21%. In tal modo le società americane sono stimolate e riportare capitale e posti di lavoro negli USA. Apple ha già mosso passi in tal senso. Secondo il ministro dell’economia elvetico non si può ancora valutare quanto sarebbero le perdite fiscali in Svizzera se le società americane ritirassero la loro attività nella Confederazione.

Maurer ricorda che, sull’esempio di Washington, anche altri governi perseguono piani analoghi, come quelli di Germania, Francia e Gran Bretagna. Egli cita poi altri paesi quali Olanda, Irlanda e gli stati Baltici che giocano sulla concorrenza fiscale. "Di conseguenza per la Svizzere la riforma dell’imposizione delle imprese altamente urgente".

Il consigliere federale sottolinea inoltre che dopo la bocciatura nel febbraio del 2017 del primo progetto di riforma fiscale non è stato raggiunto praticamente nessuno compromesso. "La sinistra vuole sussidi per l’infanzia, la destra meno imposte sui dividenti e anche i cantoni hanno le loro speciali richieste. Se si soddisfano tutte queste pretese non si può far passare il progetto", conclude scettico Ueli Maurer.

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