Svizzera

Svizzera e Canada firmano un accordo su scienza e tecnologia

I due Paesi sottoscrivono una dichiarazione comune al Wef di Davos. Presente il consigliere federale Schneider-Ammann

Stretta di mano tra Svizzera e Canada (Keystone)
25 gennaio 2018
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Svizzera e Canada rafforzano la cooperazione nel campo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. I due paesi hanno firmato oggi una dichiarazione comune al Forum economico mondiale (WEF) in corso nella località grigionese di Davos. Doris Leuthard si è dal canto suo impegnata nell’ambito dell’energia, dei trasporti e della digitalizzazione.

La dichiarazione è stata sottoscritta dal consigliere federale Johann Schneider-Ammann e dal ministro canadese dell’innovazione, delle scienze e dello sviluppo economico Navdeep Bains. L’obiettivo è di approfondire la collaborazione bilaterale in tali settori.

"Si tratta di atto importante, che ci dà l’opportunità di rafforzare le capacità innovative e di promuovere il nostro successo nella ricerca", ha affermato Schneider-Ammann in occasione di un incontro con la stampa. L’accordo mira anche ad integrare meglio le donne nei settori della ricerca e dell’innovazione, ha aggiunto.

"È per il futuro dei nostri figli e nipoti, un affare a lungo termine", ha spiegato il liberale-radicale bernese, aggiungendo che questo testo offre prospettive per creare posti di lavoro e coinvolgere tutti. Tra i due paesi esistono già progetti concreti e collaborazioni, in particolare tra università.

Modello di formazione svizzero

Johann Schneider-Ammann ha dedicato la sua giornata a colloqui bilaterali con diversi ministri, tra cui quello francese dell’economia e delle finanze Bruno Le Maire e quello americano del lavoro Alexander Acosta. Quest’ultimo era interessato in particolare al modello svizzero di formazione professionale, ha spiegato Schneider-Ammann.

Per quanto riguarda l’incontro di domani dei consiglieri federali con Donald Trump, Schneider-Ammann ha affermato che è un piacere incontrare il presidente degli Stati Uniti. "Sarà interessante ascoltare le sue spiegazioni sull’apertura dei mercati, perchè credo sia consapevole che ciò sia meglio delle protezioni doganali".

Energia nel programma di Doris Leuthard

A Davos, Doris Leuthard ha invece dedicato i suoi incontri ai temi energia, trasporti e digitalizzazione. In particolare ha incontrato i ministri dell’energia di Regno Unito, Russia, Svezia e Argentina, come pure il vice primo ministro del Québec Dominique Anglade. La consigliera federale si è anche intrattenuta con alcuni rappresentanti del settore industriale.

Leuthard ha anche lanciato, con il Politecnico federale di Zurigo (ETH), un’iniziativa di mobilità. "La mobilità del futuro è strettamente legata a veicoli autonomi, droni, ’big data’ e alla digitalizzazione", ha dichiarato ai media. Per quanto riguarda i droni, la Svizzera è piuttosto all’avanguardia, ha aggiunto la ministra, citando tra gli esempi la prima mondiale a Lugano del trasporto di sangue e un progetto pilota a Ginevra.

Il WEF è anche stata l’occasione per avviare un’iniziativa tra la Svizzera e il Ruanda. In quest’ultimo paese, i droni possono essere estremamente utili per l’accesso a zone remote o per la cura di colture agricole, ha spiegato la consigliera federale. Il progetto mira a studiare questioni come il problema della responsabilità civile: poiché i droni sono sempre più numerosi, i rischi di incidenti aumentano.

Infine, la ministra si è anche intrattenuta sulla digitalizzazione durante un dibattito a cui ha partecipato anche l’ex vice presidente americano Al Gore.

Ad una domanda dei media relativa all’arrivo oggi a Davos del presidente americano Donald Trump, che ha denunciato l’accordo di Parigi sul clima, la ministra dell’ambiente ha risposto: "È buona cosa che venga, che si spieghi, ma non so se parlerà dell’accordo di Parigi". Leuthard ha sottolineato che 196 paesi hanno aderito a tale accordo e che sono soprattutto gli stati firmatari che hanno molte competenze. "Se gli Stati Uniti continuano a puntare sul petrolio e il carbone perderanno terreno, perchè l’economia non si lascia frenare. Lo sviluppo tecnologico proseguirà".

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