Svizzera

No news: pomeriggio di sciopero oggi all'Ats

La commissione di redazione ritiene insufficienti le concessioni ottenute dalla direzione. Protesta di avvertimento nel pomeriggio a Berna

((foto Keystone))
23 gennaio 2018
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Ridurre il più possibile il numero di impieghi che la direzione vuole cancellare, evitando licenziamenti. Questo l’obiettivo della commissione di redazione dell’Agenzia telegrafica svizzera (Ats). Alcune delle proposte in tal senso trasmesse giovedì ai vertici aziendali sono state accolte. Ma la sostanza non cambia. E così oggi sarà sciopero di avvertimento.

La protesta si terrà dalle 14 alle 17 davanti alla sede dell’Ats, al numero 7 della Langgässstrasse a Berna, si è appreso da fonti vicine all’agenzia. Lo sciopero d’avvertimento era nell’aria da giorni (cfr. ‘laRegione’, 18.1.2018). La conferma è giunta ieri, al termine dell’incontro svoltosi in mattinata tra commissione di redazione e direzione.

Le concessioni ottenute sono ritenute insufficienti dalle giornaliste e dai giornalisti dell’Ats, che in queste ore sono convocati individualmente per un colloquio dalla direzione. Non solo non si intende rinunciare ai licenziamenti (8, per 4,3 posti a tempo pieno), ma a 51 collaboratori verrà chiesto di diminuire la percentuale di lavoro (equivale a una riduzione totale di 6,2 posti a tempo pieno), 12 andranno in pensione anticipatamente, sei verranno trasferiti all’agenzia finanziaria Awp. Inoltre: sei giovani non saranno assunti al termine dello stage, tre persone partiranno ‘spontaneamente’. Fra le poche note positive: la sospensione del progetto di subordinamento della redazione italiana a quella francese.

L’8 gennaio l’Ats aveva annunciato l’intenzione di sopprimere 35-40 posti di lavoro su un totale di 150. Previsti (nel volgere di poche settimane, si è poi venuto a sapere) anche licenziamenti, e nelle redazioni di tutte e tre le lingue. La ragione addotta è un ulteriore deficit di 3,1 milioni di franchi atteso per il 2018, dovuto a uno sconto del 10% concesso ai principali clienti. Il 2017 si era chiuso con una perdita di un milione circa. Secondo la direzione, il piano di risparmio non è legato all’annunciata fusione con Keystone, che dovrebbe diventare effettiva retroattivamente – previa approvazione da parte della Commissione della concorrenza (Comco) – al primo gennaio 2018.

Ieri ha espresso la sua “più viva preoccupazione per l’avvenire dell’Ats” il comitato nazionale di ‘Media per tutti’. L’Agenzia “è un servizio essenziale per l’attività del sistema mediatico svizzero e dunque, indirettamente, per tutti i cittadini”, si legge in una nota. ‘Media per tutti’ chiede alla direzione di rinunciare ai tagli e alla Confederazione di prevedere un aiuto “più sostanziale” all’Ats.

Un sostegno ai colleghi dell’Agenzia telegrafica svizzera potrebbe presto giungere anche dal Gran Consiglio ticinese. Matteo Pronzini ha fatto circolare tra i colleghi una bozza di mozione a difesa dell’Ats con l’invito a volerla sottoscrivere. Il testo verrà inoltrato oggi al Consiglio di Stato, annuncia in un’e-mail inviata anche alla ‘Regione’ il deputato del Movimento per il socialismo (Mps).

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