Svizzera

Per Swissmedic Alkopharma mise a rischio i pazienti

Secondo uno dei funzionari dell'ente di controllo, il rischio per i malati era concreto. La questione comunque resta complessa

16 gennaio 2018
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La vendita di farmaci antitumorali scaduti da parte di Alkopharma ha messo in pericolo la salute dei pazienti. Swissmedic ha motivato con questa argomentazione il proprio ricorso contro una sentenza sul caso emessa in prima istanza nel canton Vallese.
Il Tribunale distrettuale di Martigny-St. Maurice (Vallese) ha condannato nel giugno 2016 quattro dirigenti dell'impresa vallesana a pene pecuniarie per aver falsificato la data di scadenza di alcuni medicamenti contro il cancro. La loro somministrazione ha riguardato almeno 27 pazienti nella Confederazione: 23 all'Inselspital di Berna, tre in Ticino e uno al Centro ospedaliero universitario vodese (Chuv) di Losanna.

I giudici hanno però scartato il reato di "esposizione a pericolo della vita o salute altrui". Questo punto è contestato in un'intervista apparsa oggi sui giornali "24 Heures" e "La Tribune de Genève" a Olivier Flechtner, incaricato presso Swissmedic delle indagini sul dossier Alkopharma, e a Matthias Stacchetti, capo della divisione penale di Swissmedic. L'istituto aveva già annunciato negli scorsi giorni che avrebbe inoltrato ricorso al Tribunale cantonale.

Stando a Flechtner, il rischio per i malati era "concreto. Ma la questione resta complessa" e varia a seconda della patologia e del trattamento legato al farmaco incriminato, denominato Thiotepa. Durante la prima assunzione del prodotto, i flaconi scaduti provocano un dosaggio inferiore al dovuto che non ha conseguenze, in quanto il medico li somministra fino al limite tollerabile dal paziente in termini di effetti collaterali.

Ma se durante la seconda assunzione la partita è cambiata e il medicamento è dosato correttamente, l'aumento inatteso del principio attivo può innescare una reazione pericolosa per la salute, spiega Flechtner.

Stacchetti sottolinea anche che l'inchiesta di Swissmedic mostrava come i lotti falsificati di Thiotepa fossero dieci, ma il tribunale vallesano ne ha presi in considerazione solo tre. Inoltre - a suo avviso - i giudici hanno negato la responsabilità del direttore dell'azienda, pur se in diritto penale amministrativo esiste una disposizione che permette di incriminarlo allo stesso modo di un impiegato "nel caso in cui non avesse fatto tutto il possibile per impedire a quest'ultimo di commettere delle infrazioni".

Alkopharma, fallita nel 2013, ha messo sul mercato un centinaio di migliaia di flaconi con la data di scadenza contraffatta tra il 2007 e il 2011. Ciò è avvenuto soprattutto in Francia, mentre 2000 dosi sotto accusa sono state commercializzate in Svizzera.

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