Svizzera

Berset: rendite vecchiaia e relazioni con l'Ue, priorità del 2018

1 gennaio 2018
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Rendite per la vecchiaia, rapporti con l’Europa, equità fiscale, clima e parità di genere: sono questi i temi che caratterizzeranno il 2018 politico secondo il presidente della Confederazione. Nella tradizionale allocuzione di Capodanno Alain Berset esprime tutto il suo ottimismo per il futuro della Svizzera, che come sempre saprà discutere, anche animatamente, e trovare soluzioni condivise. Nell’anno che lo vede primus inter pares in Consiglio federale, il capo del Dipartimento federale dell’interno pone in cima all’agenda politica la "stabilità finanziaria delle nostre rendite per la vecchiaia", che è un dossier di sua competenza. Dopo la bocciatura in votazione popolare del progetto Previdenza per la vecchiaia 2020, che includeva Avs e secondo pilastro, il Consiglio federale ha deciso lo scorso 20 dicembre di imboccare un’altra strada. Ha incaricato il Dipartimento di porre le basi per la revisione dell’Avs, più urgente, entro la fine di febbraio del 2018.

I "rapporti con l’Europa, il nostro principale partner commerciale" saranno il secondo tema caldo dell’anno che inizia oggi, afferma Berset. Il 2017 si è chiuso con un drastico raffreddamento delle relazioni tra Berna e Bruxelles dopo che l’Ue ha approvato solo in via temporanea, fino al 31 dicembre 2018, l’equivalenza della borsa svizzera. Il friburghese, eletto brillantemente presidente della Confederazione all’inizio di dicembre, annuncia poi intense discussioni anche sulle politiche fiscale, climatica e di parità di genere. Malgrado la sicurezza e la prosperità che caratterizzano il Paese, Berset riconosce che "molte persone s’interrogano sul proprio futuro", in particolare sull’impatto delle nuove tecnologie sul mercato del lavoro, sulla sicurezza finanziaria nella terza età, sulla conciliabilità tra famiglia a lavoro e, infine, sulla durabilità di un’assistenza medica di qualità.

A tutte queste sfide "possiamo guardare con fiducia", sottolinea Berset, insistendo sulle forze della Confederazione. "Grazie alla democrazia diretta (...) tutti possiamo co-decidere su come vogliamo vivere". "La Svizzera ha sempre dato il meglio di sé quando ha affrontato attivamente i problemi. Sappiamo quanto sia importante venirsi incontro – e trovare compromessi. Cercare il compromesso richiede spesso più coraggio che difendere a oltranza le proprie posizioni". "Abbiamo sempre dimostrato che quello che ci unisce è più forte di quello che ci divide. E nel corso della nostra storia abbiamo imparato che chi rafforza le minoranze, rafforza anche la Svizzera". "Possiamo decidere noi stessi in larga misura se i nostri figli potranno vivere così bene come noi. O forse anche meglio", ha concluso il neopresidente, augurando a tutti "di cuore un felice e sereno anno nuovo."

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