Svizzera

Cassis a Parigi per EuroAirport e immigrazione

Cassis e Jean-Yves le Drian
19 dicembre 2017
|

Intesa sull’aeroporto di Basilea-Mulhouse (EuroAirport) e immigrazione: questi i due punti forti del primo incontro tra il consigliere federale Ignazio Cassis e il ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian, avvenuto oggi a Parigi.

Favorire nuovi impieghi per l'aeroporto

All’inizio del 2018, all’EuroAirport entrerà in vigore il nuovo regime fiscale che chiarisce, tra gli altri punti, quali imposte debbano essere versate alla Svizzera o alla Francia dalle imprese elvetiche operanti nell’area dello scalo, sottolinea il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) in una nota. Secondo la convenzione, nel settore svizzero dell’aeroporto continuerà ad essere applicata l’Iva elvetica.

Oltre a ciò, alle aziende nella sezione elvetica verranno applicate l’imposta sui redditi francese e l’imposta sul capitale rossocrociata e, di conseguenza, il non pagamento delle principali tasse annesse e locali francesi, dato che l’imposta svizzera viene riconosciuta come equivalente. Inoltre, è stato concordato un risarcimento delle spese delle autorità francesi di vigilanza sui voli.

L’annuncio ufficiale della ratifica dell’accordo da parte della Francia non è ancora giunto, "ma all’indomani dell’approvazione da parte dell’Assemblea nazionale francese questo passaggio è una semplice formalità", precisa il Dipartimento di Cassis. L’intesa, fra le altre cose, "potenzialmente favorirà la creazione di nuovi posti di lavoro presso l’area dell’aeroporto", ha spiegato il ministro degli esteri ticinese, citato nel comunicato.

La vicenda era iniziata nel 2013, quando la Francia aveva annunciato di voler tassare anche le imprese nel settore svizzero secondo il diritto francese. Nella zona rossocrociata dello scalo sono attive oltre 60 aziende. Complessivamente l’aeroporto impiega circa 6’000 persone, di cui 4’500 nella sezione elvetica.

Immigrazione e collaborazione transfrontaliera

In relazione alla politica svizzera nei confronti dell’UE, i due ministri hanno tematizzato lo stato di attuazione del nuovo articolo costituzionale 121a sull’immigrazione e le trattative sull’accordo quadro istituzionale.

Con un volume commerciale di circa 27 miliardi di franchi, la Francia è il quarto partner economico della Svizzera. Scienziati dei due Paesi collaborano nel quadro di 459 progetti che fanno parte del programma di ricerca dell’UE. Oltre 170’000 frontalieri vengono ogni giorno in Svizzera per lavorare e in circa 2200 aziende confederate con sede in Francia sono impiegate più di 100’000 persone, ricorda il DFAE.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔