Svizzera

Aerei da combattimenti, Ps e Verdi contrari. Ppd scettico. Favorevole l'Udc

8 novembre 2017
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Non sono tardate le prime reazioni relative alla volontà del Consiglio federale di dotarsi di nuovi aerei da combattimenti. Il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) è pronto a chiamare in causa il popolo: a questo scopo l’organizzazione esige che il governo presenti una decisione contro cui sia possibile lanciare il referendum. Senza procedere a una valutazione preliminare di quanti e di quali aerei da combattimento la Svizzera abbia effettivamente bisogno, il Consiglio federale propone alla carlona un budget miliardario, scrive GSsE in un comunicato odierno. Secondo l’associazione la cifra esorbitante di 8 miliardi di franchi è un affronto nei confronti dei votanti, che nel maggio 2014 aveva respinto alle urne l’acquisto dei Gripen, per un valore di 3,1 miliardi.

Il Ps: 'No a progetti di lusso e sovradimensionati'

Il partito socialista rispedisce al mittente le idee presentate oggi dal consigliere federale Guy Parmelin relative alla difesa aerea del territorio. Dopo che la popolazione ha respinto i Gripen, con un onere di 3 miliardi, perché troppo cari, sicuramente ora una soluzione che costa il triplo non entra in considerazione, afferma il Ps in un comunicato odierno. Secondo il partito di Christian Levrat i piani di Parmelin, che punta ad acquistare fino a 40 jet, sono largamente sovradimensionati: l’Austria, che ha una superficie doppia rispetto alla Confederazione, dispone della metà degli aerei. Inoltre il Ps dubita fortemente che il Dipartimento della difesa e Armasuisse siano in grado di portare a termine una commessa del genere senza incorrere in panne: "tenuto conto del caos che da 20 anni regna nel dipartimento in mano all’UDC non ci può attendere che nuovi scandali", conclude la nota.

I Verdi: 'Nessuna necessità'

Non vi è nessuna necessità di lanciarsi nell’acquisto di un nuovo velivolo da combattimento senza definire prima le minacce reali cui dovranno far fronte: lo sostiene la vicepresidente dei Verdi Lisa Mazzone. Il partito ecologista esige che la popolazione svizzera possa esprimersi su un progetto preciso, come avvenuto con il voto sui Gripen, afferma la consigliera nazionale ginevrina, citata in un comunicato odierno. I Verdi annunciano già sin d’ora il referendum. La Svizzera, piccolo paese neutrale e circondato da Paesi amici, deve smettere di spendere miliardi per guerre fantasiose del passato: deve invece investire nelle reali esigenze di sicurezza di oggi e di domani, quali la protezione dell’ambiente, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la sicurezza cibernetica, si legge nella nota.

Scetticismo dal Ppd

Il Partito popolare democratico guarda con riserva ai piani del Consiglio federale relativi alla protezione aerea. In un comunicato il partito di ispirazione cristiana si dice a favore di un esercito forte, con un’adeguata aeronautica. Un ulteriore eventuale incremento del budget dell’esercito a poca distanza dall’aumento deciso dal parlamento a 5 miliardi viene però visto con scetticismo. Il Ppd invita il Consiglio federale a operare gli acquisti nel quadro del budget normale delle forze armate, fissando di conseguenza le priorità. La maggioranza del gruppo parlamentare Ppd ritiene inoltre che dopo il no alle urne per i Gripen sia necessario dare la parola al popolo anche in questa occasione.

Hiltpold (Plr): 'Variante intermedia'

La soluzione presentata oggi dal Consiglio federale per acquistare nuovi aerei da combattimento è "positiva, poiché corrisponde alla variante intermedia". Lo ha dichiarato all’ats il consigliere nazionale PLR Hugues Hiltpold (GE). Considerando che si tratta di una proposta consensuale, il ginevrino ritiene "ragionevole" l’investimento previsto di 8 miliardi. Hiltpold dice inoltre di non essere contrario alla possibilità di prevedere un referendum facoltativo Per il consigliere nazionale, il popolo sarà in ogni caso chiamato ad esprimersi: tramite referendum o con una iniziativa popolare.

Udc: 'Decisione giusta'

Un primo passo nella giusta direzione: così reagisce l’Udc ai piani presentati oggi dal suo consigliere federale Guy Parmelin relative alla difesa aerea del territorio elvetico. Per garantire la sicurezza della popolazione è necessaria un’efficace aeronautica, con un numero sufficiente di aerei da combattimento, e in modo complementare un sistema di difesa area, scrive il partito in un comunicato odierno. Per l’Udc è però da considerare più che dubbio che il quadro finanziario presentato oggi sia sufficiente. In un momento in cui la Confederazione spende ogni anno più denaro per l’inefficace aiuto allo sviluppo e il debordante asilo è assolutamente necessario mettere a disposizione fondi sufficienti per proteggere efficacemente la popolazione dai pericoli delle minacce aeree, si legge nella nota.

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