Svizzera

Tre scenari per il futuro dei media: ecco cosa potrebbe accadere tra 10-15 anni

(Gabriele Putzu)
30 ottobre 2017
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Quale sarà il paesaggio mediatico elvetico tra 10-15 anni? Ci saranno ancora giornalisti o saranno sostituiti da piattaforme online? A queste domande la Commissione federale dei media (Cofem) ha tentato di dare una risposta elaborando tre possibili scenari. Pure formulate una serie di raccomandazioni.

Le analisi della Commissione si fondano su studi esterni e tendenze di rilievo che si possono già osservare nella produzione, diffusione e fruizione dei servizi d’informazione.

Nello scenario "Evoluzione", le prestazioni informative dei media "vengono adeguate con successo alle sfide del mondo digitale". Sarà però necessario cambiare completamente i metodi di produzione e di distribuzione, sottolinea la Cofem.

In Svizzera la stampa sarà sempre più concentrata nelle mani di pochi gruppi mediatici che avranno un ruolo sempre più marginale nelle abitudini di fruizione degli utenti. Le redazioni saranno da parte loro soggette a una pressione costante in fatto di efficienza a livello di volume, pluralità, quantità e continuità, non da ultimo perché la loro offerta non si distinguerà più automaticamente dalle alternative.

Lo scenario "Sostituzione" prevede l’avvento di servizi mediatici e offerte che non sono più prodotte in unità organizzative redazionali. Questi rimpiazzeranno in gran parte le offerte giornalistiche tradizionali. Il giornalismo indipendente continuerà ad esistere solamente in mercati settoriali e di nicchia.

Questo scenario presuppone che almeno parte della società non sentirà il bisogno di disporre di informazioni indipendenti da interessi di terzi e realizzate da esseri umani.

Nel terzo scenario – "Impoverimento" – il giornalismo in quanto mass media deperisce a causa della mancanza di finanziamenti attraverso il mercato pubblicitario e dei consumatori. La divulgazione dell’informazione avrà un fine puramente funzionale e sarà volta soltanto a strumentalizzare gli utenti e i cittadini.

L’informazione indipendente diventerà praticamente inesistente, ad eccezione di pochi segmenti di mercato. A causa della mancanza di trasparenza delle fonti, i consumatori non saranno più in grado di riconoscere da dove provengono le informazioni.

Secondo la Cofem nessuno scenario va escluso: tutti hanno una reale possibilità di verificarsi. Auspicabile è però quello denominato "Evoluzione". Esso "corrisponde al meglio al meccanismo di funzionamento della Svizzera in quanto Stato dotato di una struttura federalista, fondato sulla democrazia diretta, caratterizzato da dimensioni geografiche limitate e da sfaccettature culturali molto diverse".

La Commissione afferma poi che anche lo scenario "Sostituzione" potrebbe essere preso in considerazione, a condizione che continuino ad essere offerte prestazioni informative rilevanti e indipendenti per la politica democratica a prescindere dal fatto che gli utenti richiedano tali servizi o meno.

Lo scenario "Impoverimento" viene invece considerato "non auspicabile" poiché metterebbe a rischio l’informazione e l’orientamento a livello di politica democratica. "La Svizzera deve poter contare sulle possibilità di partecipazione e sullo scambio critico di vedute tra i gruppi che la compongono", sostiene la Cofem.

La Commissione raccomanda pertanto di fare il possibile per evitare che lo scenario "Impoverimento" si verifichi. Sarebbe così ipotizzabile promuovere incentivi fiscali, per esempio tramite l’esenzione dall’imposta sul valore aggiunto, investimenti deducibili nell’ambito della ricerca, dello sviluppo e della formazione dei giornalisti. La Cofem raccomanda anche di concepire la formazione all’uso dei media e dell’informatica quale parte dell’insegnamento scolastico obbligatorio.

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