Svizzera

A Ignazio Cassis il Dipartimento affari esteri

22 settembre 2017
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Il Consigliere federale eletto Ignazio Cassis guiderà dal 1. novembre il Dipartimento federale degli affari esteri, una volta che l’attuale titolare, Didier Burkhalter, avrà lasciato l’esecutivo. È quanto indica una nota odierna diramata al termine della riunione settimanale del Consiglio federale.

Nessuna sorpresa quindi nella ripartizione dei Dipartimenti, benché i media avessero negli ultimi giorni ventilato la possibilità che Alain Berset potesse lasciare gli Interni per andare agli Esteri.

Ricordiamo che il consigliere federale Berset è atteso a un importante appuntamento elettorale questa domenica: si vota infatti sulla riforma Previdenza 2020, uno dei dossier più importanti – e scottanti – di questo quadriennio.

"È per me un onore – ha dichiarato intanto il Consigliere federale eletto Ignazio Cassis stando a una nota odierna della cancelleria federale – rappresentare la Svizzera, le sue istituzioni, il suo sistema democratico e le sue diverse culture sul piano internazionale".

"Nutro grande rispetto – ha aggiunto – per questo compito di responsabilità nell’ambito della politica estera e sono felice di ricoprire presto questa carica".

Il neoeletto Cassis ha deciso di stilare un bilancio sulla sua attività quale Consigliere federale dopo circa cento giorni dalla sua entrata in funzione, così come indicato mercoledì scorso durante la sua prima conferenza stampa. Durante questo periodo si preparerà ai suoi futuri compiti e non rilascerà dichiarazioni in merito.

Tra i dossier spinosi, l'Ue

Tra i dossier sensibili che attendono il neoeletto figurano le relazioni con l’Unione europea. Al momento "è fermo ai box" il famoso accordo istituzionale con Bruxelles che dovrebbe permettere alla Svizzera una ripresa automatica del diritto europeo negli ambiti coperti dagli accordi bilaterali.

Cassis non si esposto granché sull’argomento, limitandosi ad affermare che la Svizzera intende preservare la propria sovranità e non ne vuole sentire parlare di "giudici stranieri". Va rammentato che l’impasse su questo tema non è estranea alle dimissioni di Didier Burkhalter dall’esecutivo.

La presidente della Confederazione e i consiglieri federali discutono la ripartizione dei dipartimenti collegialmente. I membri del Consiglio federale si esprimono secondo il principio di anzianità. La decisione sulla ripartizione dei dipartimenti viene presa di comune intesa nel Collegio.

Prima di Cassis, Motta e Cotti

Prima di Cassis, altri due ticinesi hanno assunto le redini degli Affari esteri: Giuseppe Motta, che diresse l’allora Dipartimento politico dal 1920 al 1940 (morto in carica), e Flavio Cotti (dal 1993 al 1999). Stando al Dizionario storico della svizzera, Motta dovette subito affrontare la questione dell’adesione della Svizzera alla Società delle Nazioni (antesignana dell’Onu), in favore della quale si adoperò molto presso i responsabili dell’allora Partito conservatore e la gerarchia cattolica, contribuendo così al successo della votazione popolare del 16 maggio 1920. Dal canto suo Cotti, quale capo della diplomazia elvetica, assunse nel 1996 la presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Dovette inoltre negoziare i primi accordi bilaterali con l’Ue, fino alla loro conclusione nel dicembre 1998.

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